Jorge Giordani critica la Costituente, ma non cambia posizione

CARACAS. – Entra in scena nuovamente il “garibaldino” Jorge Giordani, ex Ministro e braccio destro di Hugo Chávez, dopo un lungo periodo di silenzio pubblico. Lo fa per pubblicare quello che pensa riguardo l’operato del governo nella gestione della crisi. E non è positivo. Ma Giordani rimane comunque fedele ai suoi principi.
Nel suo articolo: Quante piaghe assieme? Giordani critica duramente il governo definendolo irresponsabile e incapace di risolvere una crisi che sta portando il paese verso un conflitto senza via d’uscita. “Dopo quasi 5 anni di governo che sembrano eterni, i problemi che affrontiamo noi cittadini sono inesorabili.” E non risparmia la Costituente che la definisce “fumo negli occhi” perché non è certamente la miglior via per risolvere l’aggravarsi di una crisi provocata dall’egemonia dello Stato, che è sempre più evidente.
Ma il nocciolo del problema Giordani lo collega ad una società che è incapace di lasciare la mentalità del vivere dall’introito del petrolio, come per altro, è stata abituata nel passato. E ora che affronta forse la sua più grande crisi, ha dato respiro all’offensiva della “destra fascista” che è arrivata persino a perseguitare all’ estero chi non la pensa in maniera diversa (Giordani si riferisce ai venezuelani emigrati all’ estero che attaccano i filogovernativi benestanti, le cui fortune si sospetta provengano dalla corruzione e dal narcotraffico).
Nel suo articolo Giordani ne ha per tutti: I ‘opposizione ed il clero venezuelano, il governo degli Usa, l’estromissione di Dilma Roussef, la disoccupazione in Europa, persino le guerre in Oriente Medio. Insomma, tutto proviene dal collasso del modello capitalistico senza vera produzione. Per lui il mondo è al rovescio e forse ha ragione. Ma tutti questi argomenti, danno la netta impressione che Giordani non si rassegni ad interpretare la realtà venezuelana scostandosi dalla sua posizione di “sinistra”.
Comunque sia, gli scenari che l’ex ministro prevede non sono allettanti. Potrebbe succedere qualsiasi cosa: dall’apparizione di un “Pinochet Bolivariano” alla radicalizzazione del governo o ad una guerra civile dall’esito imprevedibile. Propone, come tanti, che si deve arrivare ad una uscita politica. Ma non sa come. Secondo Giordani, poche sono le alternative (implicito per le forze di opposizione) e l’ignoranza porta al fallimento (implicito per il governo).