G7, Gentiloni tenta una difficile mediazione: “Insistiamo”

Gentling indica la strada a Trump?.. (ANSA/AP Photo/Andrew Medichini)
Gentling indica la strada a Trump?.. (ANSA/AP Photo/Andrew Medichini)

TAORMINA. – Si continuerà a trattare tutta la notte tra gli sherpa per stringere domani sul documento finale dei Sette Grandi e, in particolare per quanto riguarda l’Italia, sul dossier che per Paolo Gentiloni doveva essere l’impronta italiana al G7: un nuovo approccio sulla questione migranti, un vero e proprio ‘Migration compact’ nelle ambizioni originali italiane, ridimensionate già un mese fa dagli Usa.

Il premier, padrone di casa a Taormina, aveva sottolineato pubblicamente le difficoltà del confronto. “Mediamo e trattiamo fino all’ultimo minuto utile”, sarebbe stato l’input di Gentiloni agli sherpa italiani. E prendendo atto che difficilmente sul clima il vertice farà passi avanti, l’Italia si è concentrata per raggiungere un “buon compromesso” su Africa e Migranti, certo non il migliore possibile ma nemmeno deludente.

Gli americani volevano puntare tutto sulla sicurezza e sulla difesa dei confini, vanificando di fatto le intenzioni italiane su un piano che unisse sviluppo, partnership e sostegno internazionale per stabilizzare la Libia.

In attesa di vedere se qualcos’altro sarà strappato nella notte, Gentiloni può essere soddisfatto sul fatto che siano stati riconosciuti tre principi: l’approccio globale al tema migranti, un lavoro a lungo termine sui paesi d’origine e “partnership per aiutare i Paesi a creare nei loro confini le condizioni che risolvano le cause della migrazione”.

Ma il premier è soddisfatto anche per aver avuto il pieno sostegno dei Sette Grandi nell’impegno alla lotta al terrorismo. Un testo che il governo ritiene un passo avanti nella condivisione di informazioni tra Stati. Mettendo nero su bianco anche la necessità di fare pressione agli internet provider per controllare la propaganda dell’Isis.

La dichiarazione contro il terrorismo porta, sostiene Gentiloni, “al rafforzamento della cooperazione tra le 7 maggiori economie del mondo occidentale su diverse questioni, dalla collaborazione informativa all’impegno dei leader” affinché si argini “quello che circola in rete che spesso amplifica gli atti di terrorismo”.

(dell’inviata Cristina Ferrulli/ANSA)

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