“I tedeschi sono cattivi”, polemiche su Trump

TAORMINA. – “I tedeschi sono cattivi, molto cattivi”. Parola di Donald Trump che, al suo primo incontro bilaterale con i vertici della Ue, non ha risparmiato critiche alla locomotiva tedesca e alla cancelliera Angela Merkel, la stessa accusata di approfittare di un euro sottovalutato e alla quale aveva negato la stretta di mano ad uso dei fotografi nello Studio ovale durante la sua visita alla Casa Bianca.

E non è bastato il virtuosismo linguistico di Jean-Claude Juncker a ridimensionare la portata politica di questa frase, fatta filtrare dal sito di Spiegel dopo l’incontro a Bruxelles, che si aggiunge al lungo elenco di ‘sgarbi’ e offese indirizzati all’Europa, ormai ex alleato di ferro retrocesso nell’era di Trump a uno dei tanti interlocutori della politica ‘America first’.

“Il presidente americano non è stato aggressivo, credo proprio si tratti di una questione linguistica”, ha smorzato Juncker, confermando però di fatto la gaffe trumpiana. “Se qualcuno dice che i tedeschi sono ‘bad’, non significa che si debba tradurre letteralmente cattivi”, ha spiegato ricorrendo anche al suo ottimo tedesco per far capire che Trump “non intendeva dire che i tedeschi sono malvagi, ma che con la Germania e con i tedeschi ci sono dei problemi”.

Non un giudizio morale, dunque, ma la conferma di un’ostilità che ha a che fare con il business e l’ammontare del surplus commerciale tedesco, considerato dal tycoon un vero e proprio “abuso” perpetrato nei confronti degli Usa, alle prese con un deficit commerciale che ha toccato quota 500 miliardi di dollari.

“Guardate quanti milioni di auto (i tedeschi) vendono negli Usa. E’ spaventoso e noi lo fermeremo”, ha detto Trump a Juncker e Tusk, confermando l’intenzione di menare duri colpi in quella che definisce “una vera e propria guerra commerciale” contro l’Europa e i principali partner. Che di questo si tratti lo ha confermato anche il consigliere economico di Trump, Gary Cohn: “Il presidente ha detto ‘very bad’ riferendosi al commercio, ma non ha nessun problema con la Germania. Ha un problema con il commercio della Germania”.

Berlino ha replicato con un approccio ‘pedagogico’: “Un bilancio commerciale non è né buono né cattivo”, ha detto il portavoce del governo tedesco Georg Streiter. “La nostra posizione in proposito è nota ed è che un bilancio commerciale rispecchia lo stato della domanda dei prodotti, e non può essere influenzata da misure politiche”.

Il circuito televisivo interno al G7 ha mostrato le immagini dei leader a tavola, con Trump e Merkel vicini a parlare fitto fitto. I due leader si sono poi ritrovati faccia a faccia: “Abbiamo avuto una conversazione vivace ma franca”, ha riferito paziente la cancelliera. Forse rassegnata alla prossima gaffe americana.

(dell’inviata Marisa Ostolani/ANSA)

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