Detenuto pesa 230 kg, “in cella sono condannato a morte”

(ANSA) – ROMA, 29 MAG – Ha 45 anni, è gravemente obeso, pesa 230 chili, con gravi patologie che lo rendono invalido al 100%, vive su un’enorme sedia a rotelle ma non può mai lasciare la sua cella perché la sua mole ostacola ogni spostamento. E’ il caso di un detenuto prima recluso a Rebibbia ed ora trasferito a Regina Coeli. A Natale scorso quando, a Rebibbia, ha incontrato il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale, Mauro Palma, gli ha detto: “Sono un condannato a morte”. L’uomo, infatti vive l’angoscia di vedersi sempre più enorme a causa della sua “inattività forzata” ed è spesso in preda a crisi di panico per il timore di non poter ricevere le dovute cure salvavita in caso di emergenza. Il detenuto, ha scritto nella sua relazione il Garante, Mauro Palma “sta scontando la pena in una situazione detentiva di coercizione strutturale e psicologica”. Dopo la segnalazione del Garante l’uomo è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli dove la sua situazione non è migliorata.