Lega: “Le elezioni non fermano i vitalizi”. M5s in imbarazzo

L'allora vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017.
L'allora vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017. ANSA / ETTORE FERRARI
Il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017. ANSA / ETTORE FERRARI

ROMA. – Cinque stelle in imbarazzo sul legame voto anticipato-vitalizi. Regolamento alla mano la lega nord smonta la tesi dei grillini, secondo cui con le elezioni entro il 15 settembre si eviterebbe ai parlamentari di “arrivare al giorno della loro pensione da privilegiati”.

“Il M5s vuole che si vada al voto prima di questa fatidica data: è una delicatezza istituzionale che questa classe politica sciagurata deve al popolo che ha massacrato per decenni” aveva chiarito Beppe Grillo annunciando dal blog il via libera degli iscritti al modello tedesco. Anche Di Maio fino a pochi giorni fa indicava l’anticipazione a settembre come un’ottima idea: “facciamole il 14, così riusciamo a fermare un’altra ingiustizia”.

Un tormentone, quello sullo “scandalo” delle pensioni dei parlamentari, su cui anche Casaleggio ha insistito quando chiedeva il voto “prima che i parlamentari prendano il vitalizio, ovvero prima del 15 settembre”. Tuttavia, dopo l’enfasi rilanciata dal garante del Movimento, arriva la frenata.

Sommessamente il vicepresidente leghista del Senato, Roberto Calderoli, ricorda che i parlamentari uscenti restano in carica fino al giorno in cui si insedia il nuovo Parlamento. Dunque non sarebbe sufficiente votare prima del 15 settembre per bloccare il diritto all’assegno pensionistico, perché le nuove Camere si insedierebbero qualche giorno dopo (la Costituzione firma un termine di 20 giorni dopo il voto).

“Forse prima di parlare bisognerebbe informarsi un po’” attacca il senatore leghista che accusa i 5 Stelle di “beata ignoranza” proprie mentre il “civico” Mariano Rabino affonda: “Ci risiamo con le fake news diffuse dai grillini”. Tocca al capogruppo M5s alla Camera, Roberto Fico, correre in soccorso dei suoi, spostando l’attenzione sulla sorte della proposta di legge Richetti che elimina i vitalizi anche agli ex: “Conosco le obiezioni, ma su questo tema i ribadisco che il M5s è pronto a sostenere la proposta Rihetti sui vitalizi e votarla subito alla Camera e al Senato, al di là delle date di scadenza della legislatura”. Un concetto, per la verità, espresso anche da Grillo sul suo blog che oggi riparte all’attacco.

I 5 Stelle denunciano un emendamento del Pd alla proposta Richetti sui vitalizi, che “prevede di aumentare la pensione di reversibilità per i congiunti dei parlamentari, addirittura del 20%. E’ più forte di loro: non ce la fanno proprio a rinunciare ai privilegi”. Sul fronte opposto, sul piede di guerra c’è l’associazione ex parlamentari che annuncia una valanga di ricorsi: “La Richetti è un obbrobrio, un colpo duro allo stato di diritto”. Anzi “un’arma di distrazione di massa”.

(di Francesca Chiri/ANSA)