Unione monetaria, ecco il piano di Bruxelles per cambiarla

BRUXELLES. – Con un nuovo documento che non promette una rivoluzione ma vuole essere solo uno spunto di riflessione, mercoledì la Commissione europea presenterà le diverse opzioni per completare l’Unione monetaria (EMU). Sul tavolo metterà diverse idee, quasi nessuna nuova, che vanno dal ministro del Tesoro unico ai bond sovrani dell’Eurozona. Bruxelles non indicherà la sua preferenza, ma la speranza è che, con il nuovo slancio dato da Macron e il rinnovato asse franco-tedesco, anche le idee più controverse possano trovare un loro spazio.

Il documento si articola in tre blocchi: l’Unione finanziaria, quella economica e di bilancio e l’architettura dell’Emu. Un percorso di riforma che va dal 2020 al 2025. In tutte e tre le aree si presentano misure a breve termine e quelle a più lungo orizzonte, che sono appunto le più difficili da far accettare agli Stati.

Sull’Unione finanziaria, Bruxelles chiederà di approvare le misure di riduzione dei rischi, già in discussione all’Ecofin, così come lo schema di assicurazione dei depositi e il ‘backstop’ per il fondo salva-banche. Introdurrà poi un elemento nuovo: i bond sovrani dell’Eurozona, o Esbs (European bond backed securities), ma chiarendo che non si tratta in alcun modo di una forma di messa in comune del rischio. Per quello, è ancora troppo presto. Se ne parla nelle misure a lungo termine, dove si accenna alla possibilità di ‘asset sicuri’ che possono prevedere una forma di mutualizzazione, e a una diversa valutazione del rischio dei bond sovrani.

L’Unione economica invece prevede, a breve termine, misure per incentivare le riforme, magari utilizzando il bilancio Ue. L’idea è di usare i fondi Ue non solo per la progettazione ma l’attuazione delle riforme, ovviamente prevedendo la possibilità di bloccarli se gli stati non si impegnano.

Altra idea è dare al fondo salva-Stati Esm la funzione di stabilizzatore: ad esempio, in caso di shock finanziario, per proteggere gli investimenti o per assicurare contro la disoccupazione. L’idea di un bilancio della zona euro sarà invece nel lungo periodo.

Infine, l’architettura dell’EMU. L’idea è semplificarla. Nel breve termine si rifletterà sulla funzione dell’Eurogruppo, lanciando l’idea, ad esempio, di riunire la figura del suo presidente con quella del commissario agli affari economici. Che porta all’altra ipotesi, cioè dare vita ad un Tesoro unico, che raggruppi sotto di sé tutte le funzioni ora sparse tra Commissione, Eurogruppo e Esm, inclusa quindi la sorveglianza sulle politiche economiche degli Stati. A lungo termine, poi, si propone di trasformare l’Esm in un Fondo monetario europeo.

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