Primi risparmi Alitalia, 100 milioni da contratti carburante

Aereo dell'Alitalia in primo piano.
Aereo dell'Alitalia in primo piano.

ROMA. – I commissari straordinari di Alitalia mettono in sicurezza i primi risparmi: 100 milioni di euro ottenuti grazie alla chiusura dei contratti derivati sul carburante. Sul tavolo è invece ancora aperto il dossier sui contratti di leasing degli aeromobili, che dovrebbe portare il totale dei risparmi a circa 200 milioni.

Intanto cresce l’attesa per la data del 5 giugno, quando scadranno i termini per le manifestazioni di interesse: e mentre i commissari non si sbilanciano nel far previsioni, la low cost Norwegian si sfila, annunciando che non presenterà alcuna offerta. “Credo sia molto meglio se viene acquisita da un’altra compagnia tradizionale”, sostiene il ceo Biorn Kjos, che intanto lancia un’offensiva su New York, con nuovi collegamenti a basso costo da Roma a partire da novembre.

Per sapere in quanti si sono fatti avanti per la compagnia italiana bisognerà quindi attendere le ore 18 di lunedì prossimo. Bocche cucite dei commissari sulla quantità di buste arrivate fino ad oggi: “non controllo le buste, le controllerò il 5”, si limita a dire Stefano Paleari. “Nel frattempo siamo molto concentrati sulla continuità aziendale e sulla piena operatività”, spiega il commissario, confermando indiscrezioni circolate nei giorni scorsi: “abbiamo chiuso i contratti di hedging sul carburante, siamo usciti da questi contratti, con un risparmio per 100 milioni”.

Complessivamente, ha indicato nei giorni scorsi il commissario Enrico Laghi, l’obiettivo è di arrivare a risparmi tra 150 e 200 milioni escluso il dossier del personale. Su quest’ultimo capitolo i commissari hanno intanto aperto la procedura di cigs con un impatto pari al costo di 1.358 dipendenti tra personale di terra e di volo: su questo si attende ancora la data del prossimo passaggio per approfondire il tema, che sarà al Ministero del lavoro.

Intanto la situazione di Alitalia resta sotto i riflettori dell’intero sistema aeroportuale. Assaeroporti, che ha celebrato i propri 50 anni, si augura che il sistema non paghi “due volte per lo stesso fallimento”, ha spiegato il presidente Fabrizio Palenzona che nel pomeriggio aveva in programma un incontro “di routine” con i commissari per mettere “in fila le esigenze e i problemi del settore”.

Per il comparto intanto le prospettive sono rosee, con previsioni di raddoppio dei passeggeri nei prossimi 20 anni: la sfida per gli scali italiani è di prepararsi ad accogliere 311 milioni di passeggeri nel 2035 – evidenzia una ricerca del Censis – e per questo sono già in campo investimenti per circa 4,2 miliardi in un quinquennio.

“E’ un settore molto importante, che vale il 3,5% del Pil, ed è centrale per lo sviluppo dell’Italia e per il turismo”, ha sottolineato il ministro dei trasporti Graziano Delrio, fortemente impegnato nello sviluppo di questa rete aeroportuale. Sul tavolo c’è anche il tema dei piccoli aeroporti. “Decisivi” per mobilità secondo Palenzona, mentre il presidente dell’Enac Vito Riggio chiede una riflessione: “gran parte di questi scali nascono da esigenze localistiche, non tutte fondate, e costano un sacco di soldi” pubblici.

(di Enrica Piovan/ANSA)

Lascia un commento