Morte in rogo: caccia ai complici del nomade fermato

(ANSA) – ROMA, 2 GIU – Proseguono le indagini dopo l’arresto di Serif Seferovic, il nomade di 20 anni accusato di omicidio plurimo per la morte delle tre sorelline nomadi, uccise il 10 maggio nell’incendio del loro camper nel parcheggio di un centro commerciale del quartiere romano di Centocelle. L’attenzione degli investigatori si sta concentrando su eventuali complici che quella notte sarebbero stati presenti. Sicuramente su uno, un altro rom, indagato dalla procura di Roma, insieme al 20enne arrestato ieri. Gli inquirenti sono sicuri che sia Serif Seferovic l’uomo ripreso dalle telecamere di videosorveglianza quella notte mentre lancia la bottiglia incendiaria contro il camper in cui dormiva la famiglia Halilovic. “Quella notte abbiamo dormito in una area di parcheggio nella zona di Prati Fiscali, eravamo una quarantina di persone. Mio figlio era con me, non è stato lui”, ha raccontato il padre del 20enne fermato all’avvocato Gianluca Nicolini che difende il giovane.