Vince Nutella, stop campagna Delhaize sull’olio di palma

Nanni Moretti nel panni di Michele Apicella spalma nutella (da un vasetto gigantesco) su una fetta di pane nel film del 1984 ''Bianca '. ANSA / UFFICIO STAMPA
Nanni Moretti nel panni di Michele Apicella spalma nutella (da un vasetto gigantesco) su una fetta di pane nel film del 1984 ”Bianca ‘. ANSA / UFFICIO STAMPA

BRUXELLES. – Ferrero vince la battaglia legale contro Delhaize per Nutella. La Corte d’appello di Bruxelles ha dato ragione al gruppo di Alba, capovolgendo la sentenza di primo grado, ed ha ordinato al gruppo della grande distribuzione belga di cessare la campagna sulla cioccolata spalmabile certificata “senza olio di palma”. Ferrero accusava la campagna della società belga di essere “mensognera, ingannevole, e denigratoria” verso Nutella, che appunto, contiene olio di palma.

La nona camera della Corte d’appello di Bruxelles ha ordinato al gruppo Delhaize di interrompere la sua strategia di comunicazione sul cioccolato “senza olio di palma”, pena sanzioni di 25mila euro a violazione, fino ad un tetto massimo di un milione di euro. La Corte ha invertito la decisione presa dai giudici di primo grado nel 2015, che dava ragione a Delhaize.

Nella sentenza di circa 70 pagine, i giudici affermano infatti che Delhaize ha reso dichiarazioni comparative illegali perché non verificabili e quindi non obiettive. Secondo i giudici, Delhaize facendo credere che la propria cioccolata spalmabile fosse migliore per la salute poiché priva di olio di palma, ha alterato il comportamento del consumatore.

Nel ricordare come la Corte abbia “accolto la maggior parte degli argomenti addotti” da Ferrero, il gruppo sottolinea come i giudici abbiano “confermato che è illegale dire che un prodotto senza olio di palma sia migliore de facto per la salute o l’ambiente rispetto prodotto contenente olio di palma”.

Il gruppo evidenzia inoltre, che Ferrero viene “regolarmente citato come esempio da Greenpeace e Wwf per il suo impegno per l’olio di palma sostenibile e la lotta contro la deforestazione” e la decisione della Corte d’appello di Bruxelles, “contribuirà ad una corretta informazione dei consumatori belgi”.

(di Patrizia Antonini/ANSA)

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