Torino, stretta di Appendino sugli eventi. Minniti, stop se insicuri

Falso allarme bomba tra i tifosi della Juventus che seguivano la finale di Champions League, Torino, 3 Giugno 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
Falso allarme bomba tra i tifosi della Juventus che seguivano la finale di Champions League, Torino, 3 Giugno 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

TORINO. – Giro di vite sui venditori abusivi dopo la notte di terrore in piazza San Carlo. Ad annunciarla è la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che ha fatto il punto di quanto accaduto in Consiglio comunale, ipotizzando di autorizzare le manifestazioni a rischio in sede di Comitato Provinciale per la Sicurezza. Perché, anche se “la ragione del terrore resta ignota”, “non possiamo cedere alla paura e al nervosismo – sottolinea – ma tutto questo si deve coniugare con azioni che al momento non sono state attuate”.

Proprio quanto chiede il ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel ribadire che, “se l’evento non garantisce il livello massimo di sicurezza, è chiaro che non può farsi”.

In Sala Rossa, il Consiglio comunale è quasi al completo per ascoltare le comunicazioni della sindaca, rientrata sabato notte da Cardiff per occuparsi dell’emergenza. “I fatti di piazza San Carlo ci hanno profondamente colpito”, è l’esordio della prima cittadina, che parla di “un momento di festa” trasformatosi “in terrore e sofferenza” in un clima di “incertezza globale” e di “crescente paura generata dall’11 settembre in avanti e soprattutto dopo i fatti delle più vicine Parigi, Nizza, Berlino e Londra”.

Appendino rivolge “un pensiero alle persone ferite e alle loro famiglie” e un “grazie alle forze dell’ordine, alla nostra polizia municipale, a GTT, ai tassisti, al personale sanitario e di soccorso che hanno gestito in modo egregio la maxi emergenza”.

“L’evento ha seguito una prassi di atti amministrativi e di supporto organizzativo ormai consolidata”, con 106 vigili urbani presenti nel centro cittadino che hanno multato 34 soggetti per vendite abusive, una “piaga endemica dei grandi eventi” contro cui chiede “ulteriori azioni di prevenzione e repressione che devono necessariamente essere condivise da tutte le forze dell’ordine”.

Di qui la proposta di autorizzare in sede di Comitato Provinciale per la Sicurezza tutte quelle manifestazioni di piazza potenzialmente pericolose e lì valutare anche eventuali prescrizioni aggiuntive necessarie”. Perché “l’introduzione di prescrizioni, dopo i fatti di sabato, dovrà essere un tema centrale per la sicurezza degli eventi”. Tema sul quale riferisce dell’intenzione di valutare anche “l’utilizzo anche di altri luoghi”, compresi gli impianti di proprietà delle società sportive.

Dalle opposizioni, però, è un fuoco di fila contro la Appendino. Per l’ex sindaco Piero Fassino, la gestione di piazza San Carlo per la diretta della finale Champions “è stata affrontata con superficialità, richiamandosi solo all’ordinarietà della prassi, quando invece erano necessarie misure straordinarie”. “E’ ora che la sindaca si assuma le responsabilità che competono al suo ruolo – aggiunge -: ogni volta che c’è una difficoltà lei cerca di scaricarla su qualcun altro, quasi sempre su di me, ma di questi 1.527 feriti non può chiedere conto a me…”.

Critiche arrivano anche da fuori Palazzo di Città. “Se è vero che la piazza era piena di cocci di bottiglie vendute abusivamente, che sono state poi la causa di tanti ferimenti, occorre anche un severo controllo delle norme di sicurezza, che vanno fatte rispettare da tutti”, è la presa di posizione dell’arcivescovo di Torino. Monsignor Cesare Nosiglia invita tutti “a prendersi le proprie responsabilità, senza scaricare su altri o sul caso quello che è accaduto”.

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