Hacker russi nel sistema di voto Usa. Arrestata la talpa

FOTO EPA/MICHAEL REYNOLDS
FOTO EPA/MICHAEL REYNOLDS

WASHINGTON. – La nuova rivelazione arriva dal sito di giornalismo investigativo Intercept: hacker russi si sarebbero spinti fino a raggiungere il sistema elettorale americano poco prima del voto lo scorso autunno. Intercept cita un dossier della National security agency (Nsa), agenzia di intelligence americana ricevuto da fonti anonime, e poco dopo scatta il primo provvedimento dell’era Trump nei confronti di una ‘talpa’, una donna di 25 anni accusata di aver passato ai media materiale classificato.

Il collegamento tra i due episodi è immediato. Ed è visto da osservatori come il segnale di una stretta da parte dell’amministrazione Trump sulle fughe di notizie che vuole essere ‘esemplare’. E’ già sera a Washington quando emerge che il dipartimento di Giustizia ha annunciato l’incriminazione di Reality Leigh Winner, una ‘contractor’ per il governo federale di base in Georgia (immediato anche il collegamento fatto dai media alla Nsa che proprio in Georgia ha una sede).

Circa un’ora prima, il sito Intercept aveva pubblicato un articolo citando un rapporto dell’Nsa datato 5 maggio 2017, da cui emerge che hacker russi avrebbero attaccato almeno uno dei fornitori di software per le elezioni americane prima del voto nelle presidenziali lo scorso autunno. A dimostrazione quindi che l’azione degli hacker russi è penetrata nel sistema elettorale americano più di quanto fosse emerso fino ad ora.

Ciò che invece non emerge dagli stessi documenti dell’agenzia federale Usa è se l’intervento abbia avuto un effetto sull’esito del voto. Il rapporto classificato analizza informazioni di intelligence ottenute dalla Nsa di recente e si riferisce al tentativo durato un mese che avrebbe avuto come obiettivo alcuni elementi dell’infrastruttura elettorale degli Stati Uniti, stando a quando scrive lo stesso sito.

Il dossier non contiene tuttavia materiale ‘grezzo’, ovvero le informazioni di intelligence originarie su cui il rapporto si basa, precisa Intercept che lo ritiene però comunque uno spaccato raro sul materiale a disposizione dell’Nsa circa le presunte interferenze russe.

Il Cremlino torna a negare qualsiasi coinvolgimento respingendo le accuse: “Queste accuse – ha detto il portavoce Dmitri Peskov – non riflettono assolutamente la realtà e non abbiamo visto altre informazioni o abbiamo sentito argomenti che confermino che queste informazioni siano vere”. “Quindi neghiamo tutto con forza”, riporta la Tass.

Intercept ha riferito di aver ricevuto il rapporto in forma anonima, ma secondo alcune ricostruzioni le autorità federali sono state in grado di risalire rapidamente alla donna: dopo aver notato che la copia del dossier risultava avere delle pieghe e che quindi era stata stampata, è stato effettuato un controllo sulle sei persone che risultava avessero stampato il rapporto, scrive tra gli altri il New York Times.

La donna è stata arrestata dall’Fbi e stando ad alcune fonti avrebbe confessato di aver stampato e inviato il documento ad una testata giornalistica online.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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