Alitalia: 32 interessati, ma aleggia lo spettro dello “spezzatino”

ANSA / Daniel Dal Zennaro
ANSA / Daniel Dal Zennaro

ROMA. – Sono 32 gli interessati ad Alitalia, un numero che supera le attese, anche se per ora si tratta solo ‘manifestazioni’ non vincolanti. Tra chi si fa avanti spunta Ryanair ma non per l’acquisto dell’intera compagnia, così come Lufhansa che ‘osserva’ solo alcuni asset. E, almeno fino a quando non si saprà di più su candidati e progetti, si fa largo lo spettro ‘spezzatino’, ovvero lo smembramento della compagnia. E non è certo questa la strada preferita da Governo e commissari, che puntano alla ristrutturazione o alla vendita in blocco.

Intanto una mano arriva dall’Europa: la Commissione Ue infatti, è pronta a rendere più facili per investitori extra-Ue le norme su proprietà e controllo dei vettori aerei. La partita per dare un futuro ad Alitalia entra così nel vivo. I commissari hanno iniziato ad aprire le buste, con il vincolo della riservatezza sui nomi. Ma “sono 32”, fa sapere Stefano Paleari.

Ora si tratta di valutare e classificare le singole manifestazioni, scartando quelle che non hanno i requisiti. Un’operazione che richiederà una decina di giorni. Seguiranno diversi step per arrivare a chiudere a ottobre, tenendo conto che la procedura di amministrazione straordinaria permette, in caso, di aprire delle finestre per far entrare nuovi soggetti.

Al momento sembrerebbe potenzialmente attratta anche la statunitense Delta. Così come la stessa Etihad ha espresso volontà di ‘rafforzare’ l’attuale legame. Stare al tavolo potrebbe convenire in un frangente in cui le carte stanno per cambiare.

Bruxelles – come detto – presenterà giovedì un pacchetto di misure sul trasporto aereo, con novità su proprietà e controllo. Il tetto del 49% per le compagnia extra-Ue (è il caso del gruppo emiratino) resta ma l’interpretazione della regola ammorbidirebbe di fatto la soglia. Per ora parla chiaro Ryanair, che si offre per alimentare i voli a lungo raggio, il cosiddetto feedaraggio (il servizio di connessione tra i diversi aeroporti periferici e l’hub centrale).

“Siamo pronti a mettere 20 aeromobili se Alitalia dovesse tagliare le rotte”, spiega il portavoce della compagnia irlandese. Ma, precisa, “Ryanair non è interessata all’acquisto dell’intera compagnia”. Lo stesso vale per Lufthansa, che con l’amministratore delegato, Carsten Spohr, mette le mani avanti: “Non abbiamo intenzione di acquistare Alitalia”. I tedeschi però potrebbero considerare slot e flotta, visto che, ammette il ceo, “l’Italia è un mercato molto importante” con “opportunità” che potrebbero tornare utili a Eurowings, la low cost satellite di Lutfhansa.

Sezionare la compagnia non è però la soluzione ideale. “Alitalia tutta intera è un asset interessante”, dice il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, esprimendo fiducia. Vede positivo anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio: il numero degli interessati va “oltre le aspettative”. E anche i dati sul traffico aereo deputano a favore, nonostante il terrorismo continua la crescita, con compagnie tradizionali e low cost che si dividono a metà quasi precise la torta.

In tutto ciò si continua a lavorare, con il lancio di un nuovo volo Alitalia che da ottobre collegherà Roma e Nuova Delhi ogni giorno. In agenda è in programma per domani l’incontro sulla Cigs, con i sindacati intenti a scongiurare una cassa a zero ore per il personale di terra.

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