Hospitality, Bocconi: Italia ambasciatrice dello stile di vita

MILANO. – Con ben trecentoventicinquemila imprese che fatturano 51 miliardi di euro l’anno, l’Italia è prima al mondo per densità di punti ristoro e autentica ambasciatrice dello stile di vita italiano basato sul bello, ben fatto e buono, grazie ai valori di autenticità e rispetto delle tradizioni che esprime.

E’ questo il ruolo chiave dell’ospitalità italiana secondo i risultati della ricerca Ristorazione, lusso e territorio: Drivers dell’italian way of living, promossa da HostMilano, la rassegna di Fiera Milano leader mondiale nel settore Hospitality, e condotta da Magda Antonioli Direttrice del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi, e Sara Bricchi, Ricercatrice MET Bocconi.

Sono in particolare il territorio – inteso non solo come paesaggio, ma anche come terroir per materie prime di qualità uniche -, la vocazione manifatturiera che combina cultura e saper fare e la creatività basata su elementi identitari i punti di forza di una leadership crescente nel mondo come nel nostro Paese. Nel contesto europeo l’ospitalità italiana riveste un ruolo di primo piano.

Con circa 51 miliardi di euro nel 2014, di cui il 40% riconducibile ai soli ristoranti, le imprese italiane rappresentano da sole quasi un settimo di tutto il fatturato del settore nella Ue-28 (375 miliardi) e più di un decimo di tutto il valore aggiunto (18 miliardi di euro su 152), il 37,4% dovuto ai ristoranti.

In Italia il settore è complessivamente cresciuto nel quinquennio 2008-2014 e le stime per il 2015 sono di un ulteriore aumento del 2,8%. Del resto quello della ristorazione in Italia è un grande mercato perché gli italiani mangiano sempre più fuori casa, spendendo nei diversi punti di ristoro oltre un terzo della spesa alimentare delle famiglie. Più di 170.000 (53,1%) sono i ristoranti ma tante anche le attività di ristorazione mobile, a conferma della crescita del fenomeno street food.

A sua volta, il 64,3% di questi ultimi sono attività con somministrazione, pari a circa 111 mila imprese. La regione che concentra più ristoranti è la Lombardia (15,4%) seguita da Lazio (10,9%) e Campania (9,4%), podio che si ripete anche nello street food: guida la Lombardia (13,9%) tallonata sempre da Lazio (11,3%) e Campania (9,3%).

Anche nel fuori casa, come nell’imprenditoria italiana in generale, dominano le pmi: il numero medio di dipendenti è 5,6 per un totale di 376 mila occupati. Secondo la ricerca, infine, Milano sarebbe la città con una concentrazione elevata di ristoranti di qualità. Sui 4.685 ristoranti censiti nel capoluogo lombardo, sono 215 i locali citati nelle tre guide Michelin, L’Espresso e Gambero Rosso.

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