Ocse: la crescita dell’Italia moderata, maglia nera tra i grandi

Operaio all'opera in industria metalmeccanica
Operaio all'opera in industria metalmeccanica

PARIGI. – Italia maglia nera per la crescita. Secondo l’Economic Outlook dell’Ocse presentato a Parigi, il Pil italiano si dovrebbe attestare all’1% nel 2017, ma scenderà allo 0,8% nel 2018. Si tratta del livello più basso tra i Paesi aderenti all’organizzazione. Per l’organismo, nel nostro Paese, la crescita è soltanto “moderata”, mentre le stime del Pil mondiale per il prossimo anno si attestano al 3,6% contro il 3% del 2016. Una valutazione che trova riscontro anche dagli ultimi dati Istat sul commercio al dettaglio che vedono ad aprile un calo dello 0,1% su marzo.

Nell’area Ocse il Pil 2018 sarà del 2,1% contro l’1,8% del 2016, resta invece invariato nell’eurozona all’1,8%. Le “cose migliorano”, ma “dopo 10 anni non abbiamo ancora trovato la velocità di crociera che conoscevamo prima della crisi”: ha detto il segretario generale, José Angel Gurria, presentando le prospettive economiche a Parigi. “Ci vorranno ancora tanti anni per ritrovare la situazione pre-crisi”, ha avvertito.

L’economic outlook invita l’Italia a proseguire le “riforme strutturali” e le “politiche fiscali moderate”: una ricetta considerata “cruciale” per rilanciare “la crescita in modo inclusivo e costante”, riducendo il rapporto debito-Pil. A questo si aggiunge la necessità di utilizzare “lo stanziamento prioritario della spesa pubblica alle infrastrutture, ricerca e lotta alla povertà” per accrescere la produzione potenziale.

Nelle prospettive economiche si suggerisce poi all’Italia di allargare la “base di tassazione” continuando a lottare contro l’evasione fiscale, ma anche “con tasse immobiliari residenziali, calcolate sul valore aggiunto dei beni”. In questo modo si avranno “maggiori entrate” e una tassazione più “equa”. Nell’outlook si legge che nel nostro Paese “i frutti della globalizzazione non sono stati ripartiti in modo equo a causa di lacune nel sistema educativo e l’inefficacia dei programmi di aiuto alla ricerca di occupazione, formazione e lotta alla povertà”.

Per invertire la tendenza sarà necessario attuare nuove politiche nel mercato del lavoro, insieme alle misure previste dal programma nazionale di lotta alla povertà, volto a “facilitare l’adattamento della popolazione alla globalizzazione”.

Di mondo globale ha parlato anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, intervenendo durante la discussione sul tema. Da quanto si apprende, nel corso del suo intervento, l’ex capo economista dell’Ocse ha ricordato i risultati controversi che il processo ha avuto nelle società occidentali. Per lui, gli effetti negativi hanno provocato la nascita di movimenti populisti di stampo nazionalista. Per contrastare le disuguaglianze, Padoan ha indicato le linee-guida dell’Ocse, come quella riguardante l’area della tassazione.

Al termine della giornata il ministro ha partecipato insieme ai rappresentanti di 76 paesi alla cerimonia di firma della ‘Beps’, una convenzione multilaterale volta a combattere l’evasione fiscale. Intanto, l’Istat annuncia un freno nei consumi italiani.

Nonostante l’aumento del 4,1% registrato ad aprile sugli acquisti di genere alimentare, gli ultimi dati indicano un calo delle vendite al dettaglio pari allo 0,1% rispetto a marzo, con un aumento del +1,2% negli ultimi dodici mesi. Ad aumentare sono gli acquisti nella grande distribuzione, con il +4,3% sull’anno.

Nelle stime riguardanti i negozi, solamente i supermercati crescono (+5 su anno), seguiti da ipermercati e discount, mentre gli esercizi che contano meno di cinque dipendenti vedono una riduzione dei loro incassi del 2,9%. Tra le spese non alimentari calano quelle riguardanti cartoleria, quotidiani e periodici (-3,4%), seguiti dai prodotti farmaceutici, che registrano una riduzione del 2,7%.

(di Danilo Ceccarelli/ANSA)

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