Circolare della Polizia: “Mai più eventi pubblici e concerti senza condizioni di sicurezza”

ROMA. – Mai più potranno svolgersi concerti, manifestazioni di piazza, eventi che richiamano migliaia di persone senza che vi sia lo “scrupoloso riscontro” delle garanzie di safety, vale a dire tutte quelle misure necessarie alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini, e di security, cioè tutti i servizi di ordine e sicurezza pubblica. E dunque, stop alla vendita di bottiglie di vetro e lattine, aree ben divise e delimitate, piani di evacuazione e steward, contapersone per l’accesso in piazza.

Il capo della Polizia Franco Gabrielli mette nero su bianco in una circolare inviata a prefetti e questori le nuove regole per la gestione degli appuntamenti di piazza, in vista dei circa 1.700 eventi previsti per l’estate. Gabrielli lo aveva annunciato a Lampedusa in occasione del vertice delle polizie del Mediterraneo: “stiamo lavorando ad una circolare per mettere in fila una serie di elementi” ed evitare che si ripetano situazioni come quelle di piazza San Carlo a Torino.

E così ha fatto, indicando, in 3 pagine, le misure di ‘safety’ e di ‘security’ senza le quali gli eventi resteranno solo sulla carta. Ma, soprattutto, chiarendo quali sono i compiti che spettano alle forze di polizia e quelli che competono ad altre amministrazioni e agli organizzatori. Misure che saranno in vigore da subito e uno dei primi banchi di prova sarà il concerto di Ariana Grande proprio a Torino il 17 giugno. In quell’occasione il Pala Alpitur sarà blindato e sono già previste una serie di limitazioni per gli spettatori.

Il capo della polizia indica una decina di “imprescindibili condizioni” di safety che vanno scrupolosamente rispettate: si parte dalla “valutazione del massimo affollamento sostenibile”, per sapere esattamente quante persone potranno accedere all’evento ed evitare “sovraffollamenti che possano compromettere le condizioni di sicurezza” e si arriva alla possibilità di vietare la vendita di bottiglie di vetro e lattine.

Sarà poi compito degli organizzatori “regolare e monitorare gli accessi” fino a quando l’area sarà piena: a quel punto, assieme alle forze di polizia, l’accesso verrà interdetto a chiunque. Per regolare gli ingressi la circolare invita ad utilizzare, laddove possibile, dei “sistemi di rivelazione numerica progressiva ai varchi”, vale a dire dei contapersone.

Vanno inoltre previsti piani di emergenza ed evacuazione, percorsi separati d’accesso e di deflusso, la suddivisione di settori di piazze e stadi, predisponendo corridoi che consentano l’intervento in caso di emergenza o di soccorso, punti di prima assistenza sanitaria, la presenza di altoparlanti o maxischermi dai quali diffondere messaggi da parte delle autorità o degli stessi organizzatori.

A questi ultimi si chiede inoltre di prevedere la presenza di “operatori adeguatamente formati”: l’equivalente degli steward già presenti negli stadi, ai quali spetterà il compito di “accoglienza, regolamentazione dei flussi, instradamento, osservazione ed assistenza del pubblico”.

Aspetti ben diversi, dunque, da quelli propri delle forze di polizia, che dovranno invece concentrarsi su una serie di misure per garantire la sicurezza pubblica: sopralluoghi e verifiche precedenti allo svolgimento dell’evento, bonifiche delle aree in questione, raccolta delle informazioni per la “valutazione della minaccia”, massima attenzione anche nella fase di deflusso, protezione delle aree con controlli e zone di prefiltraggio.

Il luogo dove safety e security dovranno “necessariamente integrarsi”, sono i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, che avranno un ruolo fondamentale nella predisposizione delle misure. Quello di Milano si è già riunito, decidendo il numero chiuso per gli eventi in piazza Duomo e a San Siro, controlli con metal detector e divieto di vendita di alcolici entro un’area di 200 metri.

Lascia un commento