La F1 sogna: “Questo può essere l’anno della Ferrari”

CARACAS – Tre vittorie, cinque secondi posti, otto podi conquistati, due pole position e un totale di 196 punti conquistati (129 da Sebastian Vettel e 67 da Kimi Raikkonen) sono questi i numeri della Ferrari in quest’inizio stagione. Cifre da capogiro che stanno facendo sognare la Casa di Maranello, ma la strada è ancora lunga: i tifosi della Rossa si augurano che sia l’anno buono per tornare al vertice dopo un lungo digiuno. Sono dieci anni che un pilota della Rossa non vince la classifica costruttori del mondiale: era il lontano 2007 e l’ultimo a riuscirci era stato Kimi Raikkonen.

Per analizzare il balzo di qualitá del cavallino rampante abbiamo interpellato esperti in materia: piloti, giornalisti e tifosi in Venezuela.

Uno dei primi a darci il suo parere sull’evoluzione della Ferrari è stato Octavio Estrada, noto giornalista nel mondo dei motori.

“Non ci sono dubbi, la Ferrari ha svolto un lavoro stupendo con la nuova macchina. La nuova gestione che ha scommesso sul ‘Made in Italy’ nella struttura di sviluppo a Maranello sta raccogliendo i suoi frutti. Dal canto suo Sebastián Vettel potrà finalmente contare su una monoposto all’altezza della sua condizione di tetracampione del mondo. Ricordiamoci che nel 2010 e 2012 la Ferrari ha sfiorato il titolo con Fernando Alonso, però nel primo caso un’errata gestione nell’ultima gara gli è costato il campionato, mentre nel 2012 una serie di incidenti dei piloti della Lotus (nel GP di Belgio una collisione nella partenza per colpa di Grosjean e poi in Giappone con Raikkonen) hanno coinvolto lo spagnolo e gli hanno impedito di coronarsi campione. Questa volta possiamo vedere che il gap con Mercedes è quasi sparito e durante la stagione ad avere la meglio sarà la scuderia che riuscirá ad apportare le modifiche necessarie per mantenersi al comando. In tutti i modi sarà un duello appassionante”.

Abbiamo chiesto il suo punto di vista al pilota italo-venezuelano Enzo Potolicchio, vincitore in due occasioni (2010 e 2011) del Ferrari Challenge North America.

“Vedo dei progressi abastanza positivi della Ferrari sull’aspetto aerodinamico e nel telaio. Deve ancora lavorare sulla potenza, ha ancora un leggero svantaggio rispetto alla Mercedes. Ma il buon rendimento con tutte le mescole dei pneumatici hanno fatto che la Rossa sia competitiva. La stagione è lunga e la Ferrari dovrà mantenere un buon ritmo di sviluppo della macchina e del motore. Si vedono già i frutti del grosso investimento che ha fatto la scuderia nella sua struttura di Formula Uno che includono un nuovo tunnel del vento”.

Dopo sei gare e il GP di Montecarlo è delirio tra i fans della Ferrari. Basti pensare che sedici anni dopo, la Rossa torna a trionfare nel Gp Monaco con un perfetto Sebastian Vettel e completa anche una splendida doppietta (mancava dal 2010), con il secondo posto di un più che positivo Kimi Raikkonen. Un dominio rosso sulle strade del Principato, confermando quanto già visto nelle libere e nelle qualifiche, con il double mai messo in discussione nel corso dell’intera gara, nonostante una Safety Car e le vie sempre strette e pericolose.

Dal canto suo, il giornalista Carlos Suchanek ci dice:

“Più lunga che di consueto è stata la transizione in casa Ferrari. Dal suo ultimo titolo di piloti, nel 2007 con Kimi Raikkonen ed il suo ultimo campionato di costruttori nel 2008. Per essere l’unica scuderia che ha partecipato a tutti i Grandi Premi della storia della Formula Uno ci hanno messo un po’ troppo tempo. Questo fatto è stato recriminato da tutti i tifosi della Rossa sparsi per il mondo. C’erano tante ragioni, si stava perdendo quello spettacolo maraviglioso della competizione sportiva”.

Il giornalista che in carriera ha presenziato dal vivo tanti GP e Rally Dakar aggiunge:

“Fortunatamente le decisioni che hanno preso nella scuderia Ferrari ci stanno facendo presenziare un inizio di stagione con molte buone speranze. Assolutamente guidato per i cambi di regolamento imposti dalla FIA, ci sono stati dei cambi aerodinamici che permettono di approfittare al meglio la forza motoristica ed un miglior equilibrio in pista. C’è una miglior ventilazione e correnti d’aria interne cosí come la ridistribuzione di componenti che contengono un maggior numero di combustibile. Tutto questo fa sì che la macchina abbia una migliore performance in pista; ci sono stati dei miglioramenti importanti anche nel sistema dei freni e nei componenti per il cambio di pneumatici che hanno permesso di migliorare i pit stop. Quanto appena menzionato, sommato a decine di miglioramenti hanno permesso di pensare ad una stagione 2017 con la speranza di una vittoria finale”.

Infine Suchanek, ci dice:

“Io direi che più che speranza una quasi certezza, viste le prove disputate fino ad adesso con un Vettel, leader della classifica ed un Raikkonen, quarto nel campionato costruttori parlano da soli. Da un po’ di tempo non avevamo un inizio di stagione come questo, cosí competitivo”.

Dopo 6 appuntamenti Vettel mantiene 25 punti di vantaggio su Hamilton, un andamento che nemmeno il più ottimista dei tifosi della “Rossa” poteva sognare ad inizio anno. Se il tedesco confermerà questo gap, o sarà in grado di ampliarlo nei prossimi due GP, il Mondiale potrebbe davvero prendere la via di Maranello. Incominciamo, un passo alla volta, con Montreal e tutti i suoi tranelli nascosti.

Francesco Lungarella, tifoso della scuderia di Maranello ci dice:

“Era ora che la Ferrari riprendesse a vincere, l’anno scorso è stato terribile: nessuna vittoria ed appena alcuni podi conquistati non è una performance da Ferrari. Quest’anno c’è stata una svolta a 180º. Se parliamo solo dei fatti, in questa stagione quando non vince arriva seconda, quindi io mi auguro davvero un gran finale. Poi, se nel Gran Premio di Barcellona, Bottas non mandava KO Kimi la Rossa avrebbe potuto dire di aver portato a casa sempre punti. La scuderia italiana dimostrerà la sua evoluzione già questo weekend durante il GP del Canada. Qui andrà molto bene, i cambi di direzione e le frenate ad alta velocità sono i punti di forza di questa macchina. Poi ci sarà il caso Raikkonen? Reagirà nel migliore dei modi dalla delusione di Montecarlo spingendo di più e magari anche vincendo Fino al termine della stagione sarà una bella battaglia tra la Ferrari e la Mercedes: spero che in questa occasione favorisca la Rossa”.

Il Gran Premio di questo weekend avrà una grossa novità: non ci sarà più il muro dei campioni. Quell’ultima, maledetta, curva del circuito di Montreal. Quella prima del rettilineo principale, quella dove negli anni hanno lasciato la loro impronta tutti i grandi della Formula 1: Senna, Prost, Hill, Schumacher, Coulthard, Irvine, Villeneuve. Era il terrore dei piloti a Montreal. Non ha risparmiato nessuno tanto da essere soprannominato appunto il muro dei campioni. Oggi quel muro non c’è più. Auto più larghe e più veloci hanno convinto gli organizzatori a cambiare (per quanto possibile) il disegno dell’ultima cura e soprattutto a coprire il muro con una fila di gomme. Non è detto che nessuno ci finirà più addosso, ma certo l’effetto muro (con le due ruote stampate dopo i crash) è finito.

Filippo Cantelmo, appassionato di macchine e tifossisimo della Ferrari:

“Finalmente! Questa Ferrari è stata progettata per far sognare i tifosi, erano anni che non si vedeva una monoposto così competitiva. Spero Vettel e Raikkonen riescano a disputare una stagione come quelle che ci regalavano Schumacher e Barrichello. Ma queste vittorie della squadra di Maranello sono frutto di anni di lavoro, la squadra ha sacrificato la passata stagione per puntare alla grande in questa. Spero che tutti questi sacrifici diano i suoi frutti al termine della stagione”.

Il pilota Franco De Leonardis ci dice:

“Penso che se manterranno questo ritmo riusciranno a vincere il campionato piloti e costruttori. Nell’ultimo GP hanno fatto l’uno-due”.

Questo fine settimana ci sarà il Gp del Canada, settima prova del campionato, si annuncia come svolta che già potrebbe essere decisiva. Una nuova vittoria Ferrari su una pista dove Hamilton ha vinto 5 volte negli ultimi 9 anni, potrebbe essere molto, ma molto importante dal punto di vista morale ancor più che aritmetico. Vettel vi ha vinto nel 2013, la Ferrari non ci vince dai tempi di Schumacher (2004), un digiuno decisamente ridotto rispetto a quello appena interrotto a Montecarlo.

Nelle ultime 20 edizioni, 9 volte ha vinto chi partiva in pole (Hamilton in 4 delle sue 5 vittorie; Schumacher in 3 delle due 7). Non è insomma fondamentale scattare davanti a tutti. Ma già dalle qualifiche capiremo che Ferrari vedremo in Canada dove a disposizione ci saranno le stesse mescole Pirelli di Monaco…

(Fioravante De Simone)

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