Arresti a Alghero: da mercoledì interrogatori di garanzia

(ANSA) – ALGHERO (SASSARI), 12 GIU – Sono stati fissati per mercoledì mattina gli interrogatori di garanzia davanti al Gip di Sassari per gli indagati nell’inchiesta sul bando di assegnazione dei campi sportivi di Maria Pia ad Alghero, che ha fatto finire ai domiciliari il vice sindaco Antonello Usai e divieto di dimora ad Alghero per l’ex campione della Juventus e della Nazionale, Antonello Cuccureddu. Il giudice per le indagini preliminari, Michele Contini, sentirà le dichiarazioni di Usai (che ha già presentato le sue dimissioni), Giansalvo Mulas, dirigente del Comune, e Giancarlo Chessa, dipendente comunale, presidente e segretario della Commissione aggiudicatrice, tutti agli arresti domiciliari da sabato scorso, su richiesta del pm Cristina Carunchio, al termine delle indagini avviate dai carabinieri del Noe di Sassari. Con loro saranno interrogati anche Cuccureddu e il nipote Efisio Balbina, anche lui coinvolto nell’inchiesta. Gli indagati, difesi dagli avvocati Nicola Satta, Danilo Mattana e Francesco Carboni, sono accusati in concorso di induzione indebita a dare o promettere altra utilità, turbativa d’asta, falso ideologico e materiale commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, avrebbero fatto carte false per assegnare la gara per la gestione del complesso sportivo comunale di Maria Pia all’Associazione polisportiva dilettantistica Antonello Cuccureddu 1969, di cui è presidente l’ex calciatore e segretario il nipote. Le strutture sportive, un campo di calcio e una pista d’atletica, sono state date in concessione per sei anni ma secondo gli inquirenti il vicesindaco avrebbe abusato delle proprie funzioni per condizionare l’attività di Mulas, dirigente del settore, e Chessa, dipendente comunale, rispettivamente presidente e segretario della Commissione che ha assegnato il campo a Cuccureddu. Le accuse parlano di maggiorazione dei punteggi, falsificazione dei verbali di gara e omissioni nell’indicare le operazioni realmente avvenute, senza rispettare i principi di trasparenza e imparzialità della pubblica amministrazione. (ANSA).