Russia ha cyber-arma per mettere ko elettricità Usa

Un programmatore al computer. ANSA/RITCHIE B. TONGO
Un programmatore al computer. ANSA/RITCHIE B. TONGO

ROMA. – Dopo il maxi-attacco hacker che ha colpito la rete internet a ottobre scorso, gli Stati Uniti potrebbero trovarsi a fronteggiare un black-out alle rete elettrica del paese. La cyber arma in grado di produrre “effetti devastanti” sarebbe nelle mani di hacker russi: si chiama CrashOverride e sarebbe stata già testata in Ucraina. La notizia, riportata dal Washington Post, arriva nel momento in cui il governo americano sta investigando sulle influenze di Mosca nelle ultime elezioni presidenziali statunitensi. L’allarme arriva da Dragos, società specializzata nella difesa di sistemi di controllo industriale.

Dietro il virus malevolo CrashOverride ci sarebbe il gruppo battezzato Electrum, legato agli hacker che hanno già colpito l’Ucraina, negli ultimi anni terreno anche di cyber guerriglia. Nel 2015 nel paese fu usato il malware BlackEnergy, uno strumento di spionaggio per l’accesso alle reti delle aziende elettriche. Un altro tipo di attacco è stato compiuto più di recente, nel dicembre 2016, causando una vera e propria interruzione del servizio: per un’ora è stata sospesa un quinto della rete elettrica di Kiev, lasciando al buio oltre 200mila persone.

Secondo la società Dragos questo stesso malware, con alcune modifiche, potrebbe essere applicato ai sistemi di trasmissione e distribuzione elettrica degli Stati Uniti con “effetti devastanti” subito visibili e concreti sui servizi essenziali di un Paese e parte della popolazione. In particolare con CrashOverride, riporta il Washington Post, l’aggressore potrebbe puntare più località con una funzionalità ‘bomba a orologeria’ e impostarlo perché si attivi contemporaneamente. Ciò potrebbe generare disservizi multipli nello stesso momento.

“Questo è il secondo tipo di malware confezionato apposta per sistemi industriali e progettato per interrompere un servizio”, sottolinea Robert M. Lee, fondatore di Dragos. Il primo è stato Stuxnet, creato nel 2006 da Usa e Israele, un software malevolo progettato per danneggiare un impianto di arricchimento dell’uranio in Iran e per rallentare il programma nucleare del paese.

Questo ultimo allarme arriva in pieno ‘Russiagate’. Stando a recenti documenti della Nsa, hacker russi avrebbero attaccato almeno uno dei fornitori di software delle elezioni americane, mostrando una penetrazione nel sistema elettorale Usa più di quanto fosse emerso fino ad ora.

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