Grillo e Casaleggio contrattaccano e blindano Di Maio

Grillo e Di Maio

ROMA. – Nove o forse 10 Comuni da prendersi al ballottaggio, intensificando una campagna elettorale che i big del Movimento faranno “ventre a terra” rispolverando una serie di temi che la gestione ‘morbida’, dettata dall’ala pragmatista di Di Maio, aveva un po’ messo da parte: dall’immigrazione ai campi rom, al giustizialismo. Il giorno dopo la ‘batosta’ elettorale il M5s si rialza e riparte al contrattacco.

“I fallimenti del Pd sono la notizia più evidente di queste elezioni amministrative. Il partito di Matteo Renzi ha perso al Nord, al Centro e al Sud. Lo dicono i numeri” avvertono i 5 Stelle che danno la carica dal blog di Beppe Grillo. Lo stesso blog da cui parte l’arrembaggio in vista del ballottaggio. Portando d’esempio Roma e Torino.

Nella Capitale, “chiusura dei campi rom, censimento di tutte le aree abusive e le tendopoli”, guerra a “chi chiede soldi in metropolitana” e vigilanza nelle metro contro i borseggiatori”, avverte Virginia Raggi e Grillo la promuove. E ancora c’è l’attacco sui migranti. La sindaca di Roma annuncia di aver scritto una lettera al Prefetto di Roma per chiedere al Ministero dell’Interno una moratoria sui nuovi arrivi: “Mi auguro davvero che il Governo tenga conto di queste mie parole e chiederò un incontro al responsabile del Viminale”.

Luigi Di Maio, dopo il silenzio, ricompare e sposa la linea ferma della sindaca: “sottoscrivo in pieno la lettera di Virginia. Ormai il Paese è una pentola a pressione. O l’Europa si sveglia e comincia a ridistribuire queste persone o salta il coperchio”.

Per lui, e per riconfermare il suo ruolo non scalfito dentro il Movimento, è pronto anche un incontro istituzionale che lo riconsacra come leader in pectore: domani mattina vedrà i 27 ambasciatori Ue in Italia. Un incontro coordinato dall’Ambasciata di Malta, presidente di turno dell’Unione, in cui Di Maio esporrà, tra l’altro, il programma di governo che il M5s sta ultimando e che sarà definito per la fine di luglio.

Per il resto il vicepresidente M5s della Camera affida solo al Fatto Quotidiano la sua lettura sul primo turno delle comunali: “in queste ultime settimane – ammette – ho parlato troppo di legge elettorale e troppo poco di reddito di cittadinanza, il nostro primo obiettivo”. Ma nega spaccature nel Movimento.

Il quale sembra ricompattarsi su una ritrovata linea d’attacco. Alla Camera, dove tornano gli striscioni per protestare contro la fiducia al ddl penale, definito senza mezzi termini una “porcata” e dove si appellano alla presidente Boldrini per protestare contro scempio della 93/esima fiducia. “Offra finalmente il monito più atteso, ovvero che la Camera non può più essere calpestata in questo modo indegno” dice il M5s.

Dopo i fulmini della Raggi, intanto, Chiara Appendino attacca il Pd e la gestione economica della giunta Fassino bocciata dalla Corte dei Conti: “Cade così, definitivamente, il falso mito di aver lasciato a me una città con i conti in ordine”. Il contrattacco è partito: la speranza è di replicare le amministrative dello scorso anno con 19 comuni presi su 20 ballottaggi.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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