A Palermo nessuno come Orlando, 5 volte sindaco

Leoluca Orlando al voto a Palermo, 11 giugno 2017. ANSA/MIKE PALAZZOTTO
Leoluca Orlando al voto a Palermo, 11 giugno 2017. ANSA/MIKE PALAZZOTTO

PALERMO. – Mai nessuno come lui: cinque volte sindaco, a cominciare dal luglio 1985, quando la scelta della Dc e dei suoi alleati cadde sull’allora trentacinquenne Leoluca Orlando. Palermo tornò a essere guidata da un politico, dopo 8 mesi di gestione commissariale. Oggi Orlando ha il doppio di quegli anni ed è di nuovo sindaco, fino al 2022.

Alle elezioni del ’90, il democristiano ribelle portò in dote 71 mila voti alla Democrazia cristiana, che incassò il bottino ma non lo volle sindaco per il veto posto da Giulio Andreotti e dai suoi uomini. Orlando fonda la Rete e tre anni dopo, all’esordio della legge che prevede l’elezione diretta del sindaco, viene eletto. Sarà riconfermato nel ’97, ma il secondo mandato lo interrompe prima della scadenza naturale per candidarsi alla presidenza della Regione nella stagione dell’Ulivo: sarà sconfitto da Salvatore Cuffaro.

Al Comune ci riprova nel 2007 contro il forzista Diego Cammarata, sindaco uscente, e perde; ce la fa alle amministrative del 2012, battendo al ballottaggio Fabrizio Ferrandelli, suo “allievo”, arrivato alle spalle di Orlando anche in questa tornata elettorale in cui l’ex Pd era sostenuto dal centrodestra.

Chi si avvicina alle performance di Orlando non supera, comunque, i tre mandati: Salesio Balsano, che fu il primo sindaco di Palermo nell’Italia appena unificata, governò per un mese nel 1861, per due anni e mezzo dal 1866 al 1888 e per 15 mesi tra il 1880 e l’81. Tre mandati anche per Giuseppe Tasca Lanza, tra il 1901 e il 1906, e per il democristiano Salvo Lima tra il 1958 e il ’66.

Ben lontano da queste performance il famigerato Vito Ciancimino, che sì, fu sindaco, ma dal 25 novembre del ’70 al 27 aprile ’71; un’eternità rispetto a Giovanni Lapi, il cui mandato cominciò il 28 ottobre ’78 e si concluse due settimane dopo, il 13 novembre.

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