La luce dà una marcia in più all’intelligenza artificiale

ROMA. – Usando la luce al posto dell’elettricità si potrebbero migliorare nettamente velocità ed efficienza dei sistemi di intelligenza artificiale: è la scoperta di un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit), che ha sviluppato un nuovo approccio basato sulla luce che potrà essere molto utile per tante applicazioni, dai droni alle automobili che si guidano da sole.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Photonics, è stato il primo ad avere successo nel realizzare un computer basato sull’ottica. I computer che funzionano grazie all’intelligenza artificiale si basano su reti neurali artificiali, che imitano il modo di imparare del cervello umano grazie agli esempi. A questa tecnologia si devono i software di riconoscimento facciale e vocale e i sistemi che setacciano grandi quantità di dati medici per fare diagnosi, o grandi quantità di formule chimiche per nuovi farmaci.

Ma per svolgere questi compiti le macchine devono effettuare operazioni e calcoli complessi altamente dispendiosi dal punto di vista energetico e che richiedono tempo. La nuova tecnologia, invece, riesce ad ottenere gli stessi risultati quasi istantaneamente e con solo una piccolissima frazione di energia. I nuovi chip utilizzano lo stesso principio di base delle lenti degli occhiali: anche le lenti, infatti, effettuano dei “calcoli” quando sono attraversate dalla luce.

I ricercatori hanno usato diversi raggi di luce orientati in modo da farli interagire tra di loro e produrre interferenze: gli schemi di queste interferenze trasmettono il risultato dell’operazione che il computer sta svolgendo. “Questo chip, in linea di principio, può effettuare calcoli con zero energia e quasi istantaneamente”, ha dichiarato il gruppo di ricerca, ma ci vorrà tempo prima che sia operativo e funzionante a tutti gli effetti.

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