Effetto Brexit, tonfo dei consumi in Gran Bretagna

La bandiera inglese fuori di un negozio. Brexit
La bandiera inglese fuori di un negozio. (Photo credit LEON NEAL/AFP/Getty Images)
Photo credit LEON NEAL/AFP/Getty Images)

ROMA. – L’effetto Brexit comincia a mordere. Nell’anno nero della Gran Bretagna, fra elezioni-boomerang e con il governo di Theresa May sostenuto nel negoziato con l’Ue da una maggioranza risicata, i consumi vanno a picco a maggio, ipotecando una crescita già in netta frenata. I consumi a maggio segnano -1,6% (al netto dei carburanti), molto peggio del -1% atteso e una doccia fredda dopo il +2% di aprile.

Un colpo per la crescita di un Paese che deve molto ai consumi interni, ma non del tutto a sorpresa: da tempo gli economisti si aspettavano un simile impatto dalla Brexit, con la sterlina in caduta libera negli ultimi mesi che ha fatto volare l’inflazione al 2,9% il mese scorso. Un’accelerazione dei prezzi con cui i salari faticano a stare al passo, con la conseguenza che le famiglie devono ridurre i consumi.

Gli economisti avvertono che l’impatto sui consumi si farà sentire nei mesi a venire, fra incertezze politiche dopo il voto e un divorzio con l’Ue pieno di incognite: il colloquio della May con la Regina è stato posticipato per dare tempo alla formazione di un esecutivo, l’inizio dei colloqui con l’Europa è fissato per lunedì e c’è chi parla di un rinvio.

Ma l’unica strada per evitare una fiammata inflazionistica eccessiva è aumentare i tassi: alla Bank of England, che ha mantenuto il costo del denaro invariato, si stia aprendo una spaccatura fra i consiglieri che decidono la politica monetaria, con il fronte a favore di una stretta che ora ha dalla sua tre membri, mai così tanti dal 2011. Mentre ci s’interroga sulla crescita – frenata a 0,2% nel primo trimestre da 0,7% di fine 2016 – sono in tanti i settori che lamentano una caduta dei consumi.

Soffrono, in particolare, i settori come l’arredamento. E soffre l’export verso la Gran Bretagna, anche italiano: Coldiretti stima che le vendite di vino italiano in Gran Bretagna – nel 2016 primo sbocco epr lo spumante italiano – siano scese del 7% nei primi due mesi dell’anno. “Crollano i consumi di vino in Gran Bretagna con il prezzo medio di una bottiglia mai così caro che ha raggiunto i 6,3 euro (5,56 sterline), per effetto di un aumento costante dal momento del referendum sull’uscita dall’Unione Europea”.

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