Google nel mirino dell’Ue, rischia la prima multa record da un miliardo

EPA/BRITTA PEDERSEN
EPA/BRITTA PEDERSEN

BRUXELLES. – Potrebbe battere tutti i record delle maximulte Ue, e forse essere solo la prima di una serie. E’ la minaccia che rischia di concretizzarsi per Google, finita nel mirino dell’Antitrust Ue. Secondo il ‘Financial Times’, infatti, potrebbe arrivare “nelle prossime settimane” una sanzione da oltre 1 miliardo di euro per abuso di posizione dominante nel caso del servizio Shopping fornito dal motore di ricerca. Oltre a questo, però, ci sono anche altri due ‘filoni’ – i servizi di pubblicità AdSense e il sistema operativo Android – su cui Bruxelles sta indagando da mesi.

I casi sono tra loro indipendenti, ma tutti a rischio pecuniario per Mountain View. L’indagine a cui si lega la temuta multa dei record è relativa alla modalità di visualizzazione dei risultati di ricerca sui servizi di Shopping, dove l’Antitrust Ue accusa Google di “favorire sistematicamente” i propri. Fu l’allora commissario alla concorrenza Joaquin Almunia, nel 2010, ad aprire il caso: dopo due intese fallite nel 2013 e nel 2014, il dossier è passato nelle mani della commissaria Margrethe Vestager.

La ‘dama di ferro’ di Bruxelles non solo non lo ha chiuso ma lo ha allargato, aggiungendo due nuovi ‘capi d’accusa’ per Google. Prima, l’apertura del caso su Android ad aprile dell’anno scorso: l’accusa è di imporre l’uso delle app Google agli smartphone, pari all’80% del totale, che usano il suo sistema operativo. Poi, a luglio, è finito sotto la lente anche AdSense con la pratica dell’esclusiva pubblicitaria imposta ai siti terzi, che non possono usare la pubblicità collegata alle ricerche dei motori concorrenti.

A sette anni dalla sua apertura, e dopo numerosi rinvii e tempi supplementari concessi a Mountain View per fornire spiegazioni, chiarimenti e modifiche, per Bruxelles si avvicina quindi il momento della verità. Le cifre circolate sulla stampa si basano sul tetto massimo della sanzione che la Commissione Ue può imporre a una società in caso di monopolio, ovvero fino al 10% del fatturato annuo dell’anno precedente.

A Bruxelles, però, dove le bocche sono tutte cucite, fanno notare che non è comune applicare questo massimale. Se la multa a Google superasse davvero il miliardo, potrebbe battere l’attuale ‘primato’ stabilito da Intel, stangata per abuso di posizione dominante sui microprocessori per computer.

Il record assoluto, però, spetta in realtà ad Apple: anche se tecnicamente non si tratta di una multa per abuso di posizione dominante, la scorsa estate Cupertino si è vista ingiungere dall’impavida Vestager la restituzione all’Irlanda 13 miliardi di euro di aiuti di stato illegali concessi sottoforma di esenzioni fiscali, i famosi ‘tax ruling’. La battaglia Ue contro i giganti Usa del tech continua.

(di Lucia Sali/ANSA)