Grasso: “Ius soli entro l’anno”. Ed è scontro Grillo-Ue

Bambini con la maglietta su scritta "Io sono nato qui"

ROMA. – Approvare lo ius soli entro l’anno. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, torna a pungolare il Parlamento e le forze politiche per dare all’Italia quella che considera una risposta di giustizia alle aspettative dei cittadini. Intervenendo a “Un giorno da pecora” su RadioUno, Grasso non nasconde che per lui il tema – così come il biotestamento – è da considerarsi una priorità, arrivando addirittura ad augurarsi che l’iter possa giungere a una conclusione rapidissima. Anche prima dell’estate, in ogni caso entro l’anno..

Certo, osserva la seconda carica dello Stato, “bisogna vedere come sarà approvato dal Senato” che dovrà affrontare gli oltre 50 mila emendamenti al ddl depositati dalla Lega “con intenti ostruzionistici”. Bisognerà insomma “superare questo ostacolo”, ammette. E probabilmente arbitrare un nuovo scontro in Aula che però, assicura, “non mi preoccupa”.

In attesa della prova in assemblea, però, il clima politico non sembra raffreddarsi. E proprio nella giornata mondiale dedicata ai rifugiati, si sollevano ancora polemiche. Se Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni organizza una protesta davanti a Palazzo Madama dallo slogan assai chiaro (“L’Italia a chi la ama. No ius soli”), Grillo torna ad affidare al suo blog la linea politica sulla cittadinanza per la quale tira deciso il freno a mano:

“C’è solo una cosa da fare: fermarsi e chiedere un orientamento alla Commissione Ue, coinvolgere nel dibattito anche il Parlamento Europeo e il Consiglio. Discutere di cittadinanza senza una concertazione a livello europeo – scandisce infatti Grillo – è propaganda, è fumo negli occhi dei cittadini”.

Parole circostanziate che, sotto il titolo “Per uno ius Europeum”, vedono sentenziare il leader pentastellato che “in tutta l’Ue la cittadinanza si acquisisce principalmente attraverso lo ius sanguinis” e che “in nessuno Stato europeo esiste lo ius soli puro”. Ma eventualmente – ironizza ricorrendo al dialetto romano – uno ius ‘sola’ (una fregatura, ndr).

Basta però poco più di un’ora per far fare alla presa di posizione di Grillo un viaggio andata/ritorno Genova-Bruxelles: il commissario europeo alle Migrazioni e agli Affari Interni, Dimitris Avramopoulos, sottolinea infatti a strettissimo giro che i criteri in base ai quali l’Italia decide di concedere la cittadinanza sono “chiaramente una competenza nazionale”.

E pur con la premessa che non intende fare alcun commento sul dibattito in Italia in quanto “l’Ue non ha voce capitolo su questa materia”, il commissario tiene a precisare che quanto sostenuto da Grillo non esiste: “Non c’è infatti alcuna legge dell’Unione – spiega Avramopoulos – che dica dopo quanti anni, o a quali condizioni, uno Stato membro debba concedere la cittadinanza”.

Una netta presa di posizione che fa da sponda alle critiche del Pd a M5S: “Grillo continua a prendersi gioco dei suoi elettori e dei cittadini. L’unico fumo negli occhi è quello che lui diffonde abbondantemente per confondere le acque e giustificare il suo europeismo a giorni alterni”, dice infatti Marilena Fabbri, deputata dem e relatrice alla Camera del provvedimento.

La Fabbri precisa che “la legge che si sta discutendo in Parlamento riguarda uno ius soli temperato, che dunque prevede il riconoscimento della cittadinanza ai bambini che sono nati qui da genitori autorizzati a risiedere nel nostro Paese con un permesso di soggiorno a tempo indeterminato e che qui lavorano e pagano le tasse, e lo ius culturae per quei ragazzi che non sono nati in Italia ma studiano qui da almeno cinque anni.

Con questa legge l’Italia sarebbe in linea con Francia, Germania e Gran Bretagna. Dunque di cosa parla Grillo? Spaccia fake news. Sarebbe opportuno che il leader M5s studiasse le legislazioni europee e i compiti della Commissione Ue”.

(di Paolo Dallorso/ANSA)

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