Il Made in Italy mette il turbo e cresce il 4% all’anno

MILANO. – L’export italiano mette il turbo e si prepara ad un futuro in accelerazione con una crescita media annua del 4% nei prossimi quattro anni, raggiungendo il valore di 489 miliardi di euro nel 2020. Chimica, mezzi di trasporto e agroalimentare, insieme alla meccanica strumentale, sono i settori più promettenti, mentre Stati Uniti e Asia sono le aree geografiche più dinamiche.

Queste le previsioni per il 2017-2020 che emergono dal rapporto annuale sull’export di Sace (Gruppo Cdp), presentato a Milano, nella sede di Borsa Italiana. “Complice la ripresa degli investimenti in alcuni mercati emergenti, la neutralizzazione del ciclo avverso del petrolio e il deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, si apre finalmente una fase molto più favorevole della precedente per le esportazioni italiane.

Per il 2017-2020 prevediamo un netto cambio di passo rispetto alla performance del quadriennio precedente (+1,7%)”, spiega il presidente di Sace, Beniamino Quintieri. Per quest’anno la crescita stimata è pari al 3,8% (433 miliardi), dopo un timido 2016 (+1,2% a 417 miliardi).

“Le imprese che si doteranno di una chiara strategia sulle destinazioni da privilegiare e di adeguati strumenti per valutare rischi e opportunità – sottolinea Quintieri -, potranno cogliere al meglio il potenziale che si profila all’orizzonte”.

Sace ha individuato 15 mercati ad alto potenziale, capaci di intercettare oltre 100 miliardi di euro nel 2020. In prima linea, Cina e Stati Uniti, che offrono ottime opportunità, con una crescita media annua prevista pari, rispettivamente, al 6,2% e al 5,5% nel periodo 2017-2020. Le altre aree individuate sono: Arabia Saudita, Brasile, India, Indonesia, Kenya, Messico, Perù, Qatar, Repubblica Ceca, Russia, Sudafrica e Vietnam. Questi mercati nel 2016 hanno intercettato 85 miliardi di vendite italiane (pari al 20% dell’export complessivo).

Per l’anno in corso i mercati tradizionali europei, nordamericani e asiatici contribuiranno in modo significativo alla crescita dell’export. Il settore di punta resta la meccanica strumentale con 85 miliardi di esportazioni nel 2016 e una previsione del +2,2% per quest’anno. Ma sarà la chimica (42 miliardi lo scorso anno) a segnare la crescita più sostenuta nel 2017 (+6,3%), seguita dai mezzi di trasporto (+5%). Buone prospettive per i comparti del Made in Italy tradizionale, tra cui spicca l’agroalimentare con una crescita del 4,6% delle vendite di alimentari e bevande.

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