Estate a NY è arte italiana con Sottsass al Met Breuer

Sottsass
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NEW YORK. – L’estate dell’arte a New York declina il Novecento italiano. Dopo la mostra dedicata in primavera a Marisa Merz, il Met Breuer ospiterà dal 21 luglio all’8 ottobre una vasta carrellata di opere di Ettore Sottsass, mentre la prossima settimana a Cold Springs, nella valle dell’Hudson a un’ora di treno da Manhattan, aprirà i battenti Magazzino, una nuova casa per l’arte italiana del dopoguerra, con una rassegna dedicata alla legacy di Margherita Stein, la gallerista torinese associata con gli artisti del gruppo Arte Povera.

Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone e Michelangelo Pistoletto sono alcuni tra le firme rappresentate nell’esposizione inaugurale. Magazzino for Italian Art, che occuperà gli spazi di una ex fabbrica di computer, è frutto della visione di Nancy Olnick e Giorgio Spanu, una coppia che per trent’anni ha collezionato artisti italiani.

Non un museo, né una galleria o una fondazione, sarà aperto gratuitamente al pubblico su appuntamento in coincidenza con gli arrivi dei treni della linea Metro-North. Obiettivo è di presentare e approfondire la conoscenza dell’arte italiana dagli anni Sessanta a oggi. A dirigere il tutto, l’italiano Vittorio Calabrese che dovrà gestire i 1.850 metri quadrati di spazio espositivo, più una biblioteca di cinquemila titoli dedicati all’arte italiana nella struttura progettata dall’architetto spagnolo Miguel Quismondo.

La mostra di Sottsass include disegni architettonici, interni, mobili, macchine, ceramiche, vetri, tessuti, dipinti e fotografie prodotti nel corso di una carriera straordinariamente prolifica di ben sette decenni. Dell’architetto e designer nato a Innsbruck e vissuto tra Torino e Milano, il Met Breuer presenterà il lavoro in dialogo con oggetti antichi e contemporanei.

Noto per il suo impegno nel gruppo collettivo di design Memphis (fondato nel 1981, prendeva il nome dalla canzone di Bob Dylan, “Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again”, l’antica capitale egiziana e la città del Tennessee con lo stesso nome), aveva stabilito il suo primo studio nel 1947 nel capoluogo lombardo.

La mostra al Met, a dieci anni dalla morte, presenterà, tra l’altro, cinque totem di ceramica industriale, Menhir, Ziggurat, Stupa, Idranti, e Gas Pumps che comprendevano il progetto esposto alla Galleria Sperione nel 1967; le “Superscatole” iconoclastiche e minimaliste della metà degli anni Sessanta e “Environment”, un sistema di armadi modulari creati per la mostra del MoMa “Italy: The New Domestic Landscape” del 1972. La sezione finale contrapporrà una selezione di opere meno note in dialogo con pezzi di altri artisti e designer del Novecento come Piet Mondrian, Jean Michel Frank, Gio Ponti e Shiro Kuramata.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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