Veleni Quirra: parte civile, napalm interrato nel Poligono

(ANSA) – NUORO, 22 GIU – Nuova giornata di interrogatori nel tribunale di Lanusei al processo per i cosiddetti “veleni” di Quirra: oltre cento i testimoni ammessi. In particolare è stato sentiti dal giudice monocratico, Nicole Serra, Alessandro Castellet Y Ballarà, il tenente colonnello responsabile della sicurezza del Poligono e addetto alla protezione e prevenzione della salute dei militari durante le esercitazioni. L’ufficiale ha dichiarato di aver saputo della presenza del torio nei missili Milan nel 2011, di non ricordare quali fossero le sostanze presenti nelle bombe e che il suo ufficio non era a conoscenza dell’uso del napalm, seppure non lo abbia escluso. Ed è proprio sull’interramento del napalm nelle aree di addestramento che sono attese nuove deposizioni nelle prossime udienze. Un punto su cui sarebbero state intercettate diverse conversazioni tra i militari. Il diserbante altamente nocivo è stato citato ieri anche dal procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo.Questo durante l’audizione davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito. “Sì – conferma l’avvocato delle parti civile Gianfranco Sollai – è emerso che nel Poligono di Quirra è stato interrato del napalm. Risulta – spiega – agli atti di una intercettazione tra militari, ma comunque tutto va provato a dibattimento”. Il processo vede alla sbarra i comandanti che hanno guidato il Poligono dal 2004 al 2010, Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi e Paolo Ricci, e i comandanti del distaccamento dell’Aeronautica di Capo San Lorenzo, Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon, tutti accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri perché non avrebbero interdetto al pubblico le zone a rischio. La prossima udienza è stata fissata per il 28 giugno.(ANSA).