Stati Uniti chiede all’Onu provvedimenti sul Venezuela

CARACAS – Provvedimenti che permettano al Venezuela di superare la difficile congiuntura istituzionale, política e economica. Lo ha chiesto la delegazione degli Stati Uniti all’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Nikki Halley, ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu, in un comunicato ha affermato che “i venezuelani soffrono le conseguenze della crisi mentre il governo calpesta la democrazia”.

Si afferma, quindi, che “la comunità internazionale deve agire anche qualora il Consiglio dei Diritti Umani dell’Organizzazione degli Stati Americani dovesse essere frenato nelle proprie decisioni.

L’appello degli Stati Uniti avviene poco dopo la chiusura dell’Assemblea Generale dell’Osa; assemblea ne corso della quale i paesi membri dell’organismo regionale non sono stati in grado di approvare le risoluzioni promosse da alcuni Paesi.

La delegazione nordamericana all’Onu, nell’esigere un intervento dell’organismo, sottolinea che “la situazione in Venezuela è tragica”.

Giorni prima, erano stati il premier Paolo Gentiloni e il presidente del governo spagnolo, Mario Rajoy, ad esprimere preoccupazioni per il futuro del Paese. In un estesa lettera-appello congiunta pubblicata dal Corriere della Sera, i leader europei chiedevano al governo del presidente Maduro di riconsiderare la decisione di indire una assemblea Costituente  “anche perché – scrivono nella lettera aperta – la Costituzione del 1999 prevede già i meccanismi utili a individuare una soluzione politica in grado di ricomporre i diversi interessi nel rispetto delle Istituzioni, delle leggi e della sovranità popolare”.

“Chiediamo che Maduro e il suo governo non reprimano il dissenso, rispettino la separazione dei poteri e la legittimità democratica dell’Assemblea nazionale così come i diritti umani, incluso il diritto a manifestare pacificamente” scrivevano Gentiloni e Rajoy, secondo cui “è tempo di definire una piattaforma negoziale che attivi una dinamica di riavvicinamento e di responsabilità comune tra le forze contrapposte”.