Moody’s, in Italia ripresa dei corporate bond

MILANO. – Ripartono le obbligazioni societarie in Italia, con emissioni attese tra i 20 e i 25 miliardi nel 2017 e 2018, dopo un 2016 sottotono, anche se l’attesa non è ancora quella di un ritorno ai picchi storici. Lo stima l’agenzia Moody’s, che segnala come già nei primi cinque mesi del 2017 i volumi siano balzati a 13,7 miliardi e in crescita dell’88% rispetto a un anno fa.

Le emissioni di bond corporate nel 2016 erano state pari a 18 milioni e ai minimi da cinque anni. Le emissioni obbligazionarie in Italia potrebbero comunque decollare con più convinzione nel 2018, se non già quest’anno, nell’ambito dell’operazione di Atlantia su Abertis, prevede Moody’s: se il finanziamento dell’offerta da 16,3 miliardi (in caso di adesioni dal 100%) passasse per il mercato obbligazionario darebbe decisamente impulso al settore.

I bond aziendali in scadenza nel 2018 e 2019 hanno un valore di 18-19 miliardi e il loro rifinanziamento dovrebbe supportare l’attività, anche se l’agenzia di valutazione non si attende una crescita dei volumi. Al momento il 68% delle emissioni obbligazionarie è stato guidato da cinque società: Atlantia, Eni, Enel, Snam e Telecom. All’inizio di quest’anno, ricorda Moody’s, ci sono state tre sole emissioni di ‘debuttanti’ nell’obbligazionario: Italgas, l’utility torinese Società Metropolitana Acque Torino e Ntv.

“Ci aspettiamo una qualità stabile degli aspetti creditizi” nelle emissioni corporate italiane, ha spiegato l’analista Moody’s Paolo Leschiutta, chiarendo che “la bassa crescita economica, la debole fiducia dei consumatori potrebbero essere i limiti principali a miglioramenti nella qualità del credito”.

Le previsioni dell’agenzia si basano su uno scenario di politica monetaria stabile da parte della Bce, con una riduzione degli acquisti anche sui bond a partire dal 2018. I finanziamenti bancari dovrebbero restare competitivi, soprattutto per le aziende più piccole che si devono rifinanziare, sebbene ci si attenda una maggior selettività da parte degli istituti.

Nell’intera Europa, stima poi Moody’s, le emissioni ad alto rendimento già a metà anno dovrebbero raggiungere l’importo dell’intero 2016. Nei primi cinque mesi i volumi di bond ‘high-yeald’ hanno già raggiunto i 121 miliardi di dollari, arrivando al 91% del totale 2016.