I Giornalisti a Conatel manifestano contro la censura

CARACAS. – Hanno marciato in compagnia di studenti, deputati, lider oppositori e comuni cittadini da Plaza Brión fino la sede della Commissione Nazionale di Telecomunicazioni (Conatel) per esigere libertà di espressione e rispetto verso la loro professione. Lo slogan che li ha accompagnati lungo il tragitto era “Chi siamo? Giornalisti! Cosa vogliamo? Informare! (sulla copia del motto usato durante le proteste “Chi siamo? Venezuela! Cosa vogliamo? Libertà!)

È noto come i giornalisti siano oggetto di frequenti aggressioni durante le proteste e non soltanto da parte delle forze dell’ordine. Talvolta gli stessi manifestanti si accaniscono contro il lavoro giornalistico quando sono i lavoratori filogovernativi a svolgerlo o viceversa.

Il Presidente del Collegio Nazionale dei Giornalisti (Cnp) Tinedo Guia ha colto l’occasione per informare che dal 31 marzo fino al 24 di giugno si sono registrate 376 aggressioni. Secondo il giornalista, è inconcepibile come dopo la misura di protezione verso il lavoro giornalistico, dettata dalla Procura, invece di diminuire le aggressioni queste siano aumentate.  La misura considera un delitto penale aggredire i lavoratori della stampa. Guia ha informato che 170 aggressioni sono state per mano delle forze dell’ordine.

Ha lodato il lavoro giornalistico per “l’etica e il valore dei giornalisti che giorno dopo giorno cercano di informare il pubblico in modo verace e opportuno affinché le persone possano prendere le proprie decisioni.”

È interessante notare che in Venezuela si commemora il giornalista il 27 giugno perché è stato il 27 giugno 1818 quando si è pubblicata la prima edizione del giornale Correo del Orinoco, fondato da Simón Bolívar, durante la Guerra di Indipendenza proprio per contrastare il giornale della Corona Spagnola, La Gaceta de Caracas.