Salvini: “Pronto per Palazzo Chigi”. E sfida Berlusconi: “Chiuda con Renzi”

Salvini, campagna per premier

ROMA. – Il fronte sovranista pressa Silvio Berlusconi e gli chiede parole chiare contro l’ipotesi di larghe intese con Matteo Renzi. E forte del successo ai ballottaggi riapre la questione della premiership con Matteo Salvini che si dice pronto a candidarsi a Palazzo Chigi e Giorgia Meloni che, rivolta a Forza Italia, definisce “infantile il gioco di ‘chi è il capo’”.

Nel frattempo all’interno di Forza Italia, si agitano le acque. Mentre il “pontiere” Giovanni Toti assicura che il Cavaliere rifletterà su quanto accaduto domenica, i colonnelli azzurri tirano dritto: il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta ammonisce che “si vince al centro”, il suo collega al Senato, Paolo Romani ribadisce che il leader resta Silvio Berlusconi.

Di diverso parere la leader di Fratelli d’Italia, che rilancia i sospetti di ‘inciucio’ Fi-Pd: “Trovo un po’ infantile questo gioco ‘a chi è il capo’: se parlassimo di contenuti – attacca Meloni al Tg3 – probabilmente ci renderemo conto che è la cosa più facile”. L’ex ministra dice di credere ancora in un’intesa con Berlusconi.

Poi però aggiunge decisa di aver avuto l’impressione che il Cavaliere fosse “più interessato a dialogare con il fronte avverso piuttosto che con i suoi alleati storici”. E, a Radio Radicale, rincara la dose: “Gli italiani non vogliono più Renzi. Non vorrei che fosse rimasto solo Berlusconi a volerlo alla guida del paese visto che nemmeno nel Pd quasi non lo vogliono”.

Uno scontro che si scarica inevitabilmente sul dibattito per la riforma elettorale. L’asse sovranista chiede una legge d’impianto maggioritario, condizione necessaria perchè si rafforzi una coalizione prima del voto, secondo l’ormai celebre “modello Toti”. Berlusconi, invece, a più riprese ha dichiarato di preferire un proporzionale in grado di rappresentare al meglio le identità diverse presenti nel fronte conservatore.

Posizione duramente contestata dal segretario leghista che torna a gettare sospetti sulle ragioni dietro al silenzio con cui il Cavaliere ha accolto il suo appello a favore del maggioritario: “A questo punto, se Berlusconi su questo tace, mi viene il dubbio che strizzi l’occhio a Renzi. Chi vuole il proporzionale vuole l’inciucio, il minestrone e tenere il piede in due scarpe”.

Posizione peraltro condivisa, sul fronte opposto dello scacchiere politico, perfino da Massimo D’Alema, secondo cui Berlusconi vuole un proporzionale “che non lo leghi a Salvini”. “Vuole le mani libere – osserva il lider Maximo – per cercare la possibilità di un’alleanza con Renzi. Ed è la stessa ragione per cui Renzi non vuol sentire parlare di coalizione di centrosinistra”.

Ma contro questo scenario “inciucista”, si scaglia Renato Brunetta che respinge al mittente ogni accusa e aggiunge: “Ricordo all’amico Salvini che anche la sua Lega Nord ha votato, in Commissione Affari costituzionali a Montecitorio, per il modello tedesco, una legge elettorale a base proporzionale”.

(di Marcello Campo/ANSA)