Europei U21: tris di Saul, e la Spagna butta fuori l’Italia

Saul Niguez celebra la vittoria della Spagna sull'Italia U21. 27 luglio, 2017. (ANSA/AP Photo/Czarek Sokolowski)
Saul Niguez celebra la vittoria della Spagna sull’Italia U21. 27 luglio, 2017. (ANSA/AP Photo/Czarek Sokolowski)

ROMA. – Un’ora o quasi al livello della Spagna – anzi a tratti perfino meglio – poi l’Italia cede tra qualche rimpianto e saluta l’Europeo Under 21 alla soglia della finale. Il titolo se lo giocheranno, con la Germania, la giovane nazionale ‘Roja’ e il suo leader Saul, stasera autore di una tripletta. Il 3-1 finale è severo con la nazionale di Di Biagio, andata oltre le assenze e gli sfavori del pronostico iniziale.

Il peccato azzurro è stato non aver capitalizzato la maggior brillantezza del primo tempo, più che essere andati sotto al primo vero tiro in porta degli spagnoli dopo 53′; ci si sono messi poi anche gli errori di Donnarumma e l’ingenuità di Gagliardini, espulso sullo 0-1 per un inutile fallo da secondo giallo. Bernarderschi l’aveva anche rimessa sui binari giusti, ma la stanchezza e le incertezze del portiere azzurro hanno lasciato scivolar via la giovane Italia: la sconfitta non è netta come quella di quattro anni fa in finale, ma fa male lo stesso, e tanto.

La Spagna che si presenta in campo a Cracovia è quella dei baby fenomeni, da Asensio a Saul, favoritissimi per la vittoria finale e destinati a rinnovare i fasti della ‘Roja’ di Xavi e Iniesta. Di Biagio deve rinunciare a Conti e Berardi squalificati, Caldara stringe i denti e va in campo al centro della difesa. Al suo fianco, a destra, c’è Calabria nella zona di Deulofeu. In avanti, il posto di Berardi è preso da Chiesa.

In tribuna, oltre al presidente Figc, Carlo Tavecchio, e al ministro per lo sport, Luca Lotti, c’è il papà di Donnarumma, l’uomo mercato del momento: stavolta dalla curva non partono dollari e contestazioni, semmai il saluto romano di un singolo tifoso, ed è evidente che non è per il portiere.

L’Italia parte bene, pressando alta la Spagna per non far partire l’azione, e sfrutta l’ampiezza. Nei primi dieci minuti ci provano Chiesa, ma il destro è debole, e Bernardeschi che di sinistro spara alto. La Spagna si fa vedere al 9′ da fuori con Ceballos, sull’angolo conseguente Deulofeu prova a beffare Donnarumma direttamente dalla bandierina: il n.1 azzurro vola per togliere il pallone da sotto la traversa.

L’occasione d’oro è però sui piedi di Pellegrini, al 22′: il pallone filtrato da Petagna gli arriva sul destro ai limiti dell’area piccola, ma Arrizabalaga respinge d’istinto. La Spagna, ferita, reagisce. Alla mezzora Deulofeu spreca sottoporta, poi decide di spostarsi a destra per sfuggire alla guardia di Calabria: al 33′ è Rugani a salvare sulla palla bassa dell’ex milanista su cui Donnarumma è poco reattivo. Il tempo si chiude col tentativo di Petagna, abile a trovare lo spazio in area tra tre ma debole col destro.

Si riparte con copione analogo ma la Spagna alza i ritmi e il gol del vantaggio arriva dopo soli otto minuti, alla prima azione: bravo Saul di sinistro a trovare lo spazio giusto dal limite dell’area. La reazione azzurra è immediata, al 12′ Calabria pesca bene sul palo opposto Pellegrini, che non se la sente di calciare e mette al centro sprecando l’occasione del pari. E allora arriva un’altra punizione per l’Italia: Gagliardini fa il secondo fallo da giallo, inutile e ingenuo, e la squadra di Di Biagio resta in 10.

Resta solo la chance del colpo d’autore, e lo estrae dal mazzo Federico Bernardeschi al minuto 17′: punta l’area dalla trequarti, sposta palloni e maglie rosse che lo marcano e di sinistro infila l’1-1 dal limite (aiutato da una deviazione).

A classe risponde classe, e Saul riporta avanti la Spagna dopo soli tre minuti, un gran sinistro a 25 metri sul quale Donnarumma parte tardi: è 2-1. Subentra la stanchezza negli azzurrini (Locatelli e Cerri subentrano a Chiesa e Petagna) e la Spagna sfrutta gli spazi: Deulofeu e Asensio vanno vicini al terzo gol. Ma è la serata di Saul: la sua stoccata sull’assist di Asensio alla mezzora è la firma sul 3-1. Addio Europei.