Draghi: “Pronti a rivedere il Qe”. L’euro vola sopra 1,13

L'euro vola ai massimi

ROMA. – Più ottimismo sull’inflazione, tanto da aprire a un aggiustamento prudente del ‘quantitative easing’ nei prossimi mesi. Mario Draghi, pur invocando “prudenza”, prepara la strada a una possibile nuova riduzione degli acquisti di debito da parte della Bce. E l’euro vola ai massimi dall’estate scorsa a 1,3337 dollari, ai massimi dall’agosto 2016.

E’ un discorso improntato all’ottimismo quello del presidente della Bce a Sintra, Portogallo, alla ‘Jackson Hole’ europea, il forum che ospita anche l’ex presidente della Fed Ben Bernanke. Dopo la vittoria di Macron in Francia, Draghi saluta il colpo di battuta accusato dai movimenti nazionalistici antieuropei: c’è “ritrovata fiducia nel processo di riforma e nel sostegno alla coesione”.

Un aiuto in più alla ripresa secondo Draghi, con la crescita dell’Eurozona che procede al di sopra del livello potenziale, così riducendo la capacità inutilizzata. Vuol dire che l’inflazione (a maggio scesa all’1,4% contro l’obiettivo di Francoforte prossimo al 2%) è destinata a risalire una volta superati gli “shock temporanei esterni” dati dalla caduta del petrolio.

In questa situazione, Draghi apre a un ritocco del Qe: con l’economia che continua a migliorare, una politica monetaria invariata sarebbe più espansiva. “La banca centrale può accompagnare la ripresa aggiustando i parametri dei suoi strumenti, non per dare una stretta alla sua posizione di politica monetaria ma per tenerla largamente invariata”.

Le parole di Draghi sembrano preparare il campo alla riduzione del ritmo degli acquisti di titoli, da gennaio in poi, a 40 miliardi al mese dai 60 attuali, decisione da annunciare probabilmente a settembre. Un ramoscello d’ulivo alla Bundesbank, che da tempo sottolinea che con la ripresa mantenere il Qe invariato aumenterebbe lo stimolo monetario. Draghi pone un ‘caveat’: con incertezze globali particolarmente elevate, “vi sono forti argomenti a favore della prudenza”.

Diversi economisti sono scettici sulla ripresa dell’inflazione, appesa ai prezzi petroliferi. Giocheranno un ruolo il cambio euro-dollaro e le decisioni della Fed.

(di Domenico Conti/ANSA)

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