Protesta davanti all’Ambasciata del Venezuela a Roma

ROMA  – “In Venezuela è in corso un genocidio. Il governo sta uccidendo i nostri ragazzi, tutti giovanissimi, gli sparano in testa anche quando hanno le mani alzate”. Si dice “arrabbiata” Nancy Dominguez, una rappresentante della comunità venezuelana a Roma e attivista dei diritti umani, che ha dato vita a una piccola manifestazione davanti all’ambasciata del Venezuela per “replicare alle dichiarazioni dell’ambasciatore Isaias Rodriguez”.

– Non è giusto che lui possa dire quello che vuole, e il popolo no – spiega Dominguez parlando con l’Ansa. Dominguez si riferisce a un intervento dell’ambasciatore Rodriguez Diaz a un convegno organizzato alla Camera dei Deputati il 15 giugno scorso, che già quel giorno aveva suscitato polemiche tra alcuni parlamentari. In sostanza, l’ambasciatore aveva detto che “in Venezuela non c’è nessuna crisi umanitaria”, sostenendo che sul suo Paese sarebbe in atto “una campagna di controinformazione a una voce sola”.

– Il mio popolo sta morendo – denuncia l’attivista -. Ogni 50 minuti muore un bambino sotto i cinque anni. E in Italia non facciamo niente, mentre è una crisi che ci riguarda tutti. Cosa succederebbe se i due milioni di italo-venezuelani decidessero di tornare?.

Secondo Dominguez, infine, la vicenda dell’elicottero che ieri ha sparato sulla Corte Suprema di Caracas “è una bugia”.

– Maduro – conclude – vuole far credere alla comunità internazionale che è in corso un colpo di Stato.

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