Dastis e Tillerson preoccupati per la crisi venezuelana: “C’è bisogno di democrazia”

CARACAS.- Uno dei punti in agenda trattati nella riunione tra Dastis e Tillerson è stata la crisi venezuelana. Senza dubbio, il paese è importante per la stabilità della regione e la crisi che sta attraversando preoccupa l’estero.

Dastis si è trovato d’accordo con Tillerson nel continuare la pressione perché nel paese caraibico si ristabilisca la democrazia attraverso vere elezioni, libere, segrete e universali e si liberino i prigionieri politici.

Il diplomatico ha ribadito che è necessario continuare a lavorare con i paesi della zona per aiutare il Venezuela. Ha lamentato che l’Osa non abbia accolto la richiesta presentata dal Messico, per una risoluzione riguardo la crisi venezuelana ed interpretata dal governo di Nicolas Maduro come una vittoria diplomatica.

Appunto per questo rovescio, Dastis ha proposto di formare un gruppo di paesi amici che serva come veicolo per permettere tanto al governo venezuelano come all’opposizione di comunicarsi. È essenziale porre fine ad una situazione ormai tragica di crisi economica, politica e umanitaria che vive il paese. Questa crisi ha provocato quasi ottanta morti in un mare di proteste che si susseguono senza tregua.

Altri punti trattati dai due diplomatici riguardano le relazioni bilaterali tra la Spagna e gli Usa, con un possibile incontro tra i presidenti Rajoy e Trump, per rafforzare anche le relazioni tra l’Ue e la Nato.

E hanno trattato altri conflitti civili come quello siriano, la crisi tra i paesi del Golfo Persico e le provocazioni militari della Corea del Nord.  Tutti conflitti a scala globale tra i quali, il venezuelano diventa uno dei tanti.

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