Pisapia apre a “Piazza” del centrosinistra, con autonomia dal Pd

ROMA. – “Insieme” per aprire una Piazza, un luogo fisico dal forte valore simbolico per la sinistra italiana, riempire Santi Apostoli di persone in carne ed ossa, dai percorsi diversi. Ma al contempo “insieme” per aprire uno spazio politico, in grado di raccogliere cittadini, associazioni, corpi intermedi, comitati civici, tutti uniti dalla voglia di rilanciare un centrosinistra ampio, forte, inclusivo.

Per dire no, “insieme”, che è lo slogan della giornata, a ogni ipotesi di larghe intese, di accordicchi con la destra. Per parlare a tutti, ovviamente anche agli elettori del Pd, ma lanciare anche un messaggio chiaro alla sua segreteria: sabato nasce un soggetto autonomo e con la leadership Renzi non potrà che essere alternativo al Pd stesso.

E’ questo in sintesi il senso della manifestazione convocata sabato a Roma da Giuliano Pisapia che da giorni tiene banco in ogni conversazione interna al fronte progressista. L’ex Sindaco di Milano è a Perugia per spiegare “il modello Milano”, in una delle zone tradizionalmente rosse d’Italia, ma dove, pensiamo a Todi, la destra sta avanzando. Osserva che alla “rottamazione” preferisce la “rotazione” e che di fronte a una destra che “ricompatta”, la sinistra non può stare a guardare.

Intanto l’organizzazione marcia a pieno ritmo. Romano Prodi, il leader che più di ogni altro in queste settimane s’è speso nel ricucire l’alleanza, non ha escluso una sua partecipazione in qualche forma. E chi è vicino a Pisapia si augura che il fondatore dell’Ulivo, che scelse quella Piazza per anni come suo quartier generale, alla fine mandi un messaggio.

Le adesioni si moltiplicano ogni minuto che passa. Sono attesi esponenti della minoranza Pd, come Gianni Cuperlo, ministri come Anna Finocchiaro e Andrea Orlando, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, la Presidente della Camera, Laura Boldrini, oltre allo stato maggiore di Mdp, da Massimo D’Alema a Roberto Speranza, quindi Pippo Civati e Stefano Fassina di Sinistra Italiana, Bruno Tabacci, il prodiano Franco Monaco e Antonio Bassolino.

Ma anche tantissimi sindaci, compreso quello di Padova, e tanti esponenti della cultura, dell’associazionismo. La scaletta non è stata ancora definita del tutto, ma sono certi gli interventi di Pierluigi Bersani, di Valerio Onida, di Leoluca Orlando e Claudio Amendola, prima di quello conclusivo di Giuliano Pisapia.

(di Marcello Campo/ANSA)

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