Migranti: Gentiloni sollecita l’Ue, ecco le tre richieste

Tragedia infinita nel Mediterraneo, altri 160 morti
Tragedia infinita nel Mediterraneo, altri 160 morti

ROMA. – Aumenta il pressing del governo italiano sui partner per ottenere un aiuto a fronteggiare quella che non è più una emergenza ma una costante: l’enorme afflusso di migranti nei porti italiani. Mercoledì 5 luglio il ministro dell’Interno Marco Minniti terrà una informativa alla Camera in vista del vertice con i suoi omologhi Ue di giovedì 6 e venerdì 7 a Tallin (Estonia), dove ufficializzerà, d’accordo con il premier Paolo Gentiloni che ha avallato tutta l’operazione, le nuove richieste italiane, che se non saranno accolte porteranno al blocco dei porti italiani per le navi straniere che portano migranti.

La minaccia di un blocco dei porti italiani per le navi straniere che sbarcano migranti salvati nel Mediterraneo (oggi una inglese ha portato a Brindisi 402 persone) è talmente seria che non può risolversi poi in una marcia indietro nel caso in cui dai partner europei ci fosse chiusura, come ha spiegato Gentiloni al vertice di Berlino. L’attuazione della minaccia creerebbe situazioni così difficili da gestire, che i governi partner potrebbero essere indotti a prevenirla ascoltando le richieste italiane.

Insomma si punta a far pressione sule Cancellerie europee, visto che alcune competenze sull’ immigrazione sono intergovernative: la prima riguarda i ricollocamenti dei migranti negli altri Paesi, che finora ha dato esiti insoddisfacenti. Il governo punta a far sì che da una parte la Germania, dall’altra Juncker, premano sugli altri Paesi finora restii ad accoglierne una quota.

Il secondo punto su cui Gentiloni vuole cambiare l’attuale situazione riguarda i porti di attracco delle navi che salvano i migranti: le navi battenti bandiera di Paesi Ue (sia di Ong che militari) potrebbero portare i migranti nei porti di altri Paesi come Francia, o Spagna. Ma proprio il presidente francese Macron ha frenato.

La terza richiesta riguarda gli aiuti economici all’Ue, ed è forse la più semplice visto che Juncker ha già detto che non intende “lasciare da sola l’Italia”. Grazie a tali fondi verrebbe finanziato l’implementazione del piano per l’accoglienza diffusa dei migranti in tutti i Comuni italiani.

“Basta pacche sulle spalle”, rincara il ministro della Difesa Roberta Pinotti che chiede a gran voce fatti concreti con una politica europea per lo sviluppo dell’Africa. A livello interno se il Pd, con Maurizio Martina, ha assicurato “sostegno” a Gentiloni e Minniti, le opposizioni hanno criticato il governo.

Maurizio Gasparri (Fi) ha chiesto di chiudere subito i porti, mentre Giorgia Meloni ha detto che andrebbe condotto un blocco navale di tutta l’Ue davanti alla Libia. Loredana de Petris (Si) mette invece in guardia dalla minaccia sui porti che rischia “di moltiplicare paure e fobie irrazionali”.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)