Onu preoccupata per la sorte di Luisa Ortega Díaz e il paese

Caracas.- Anche l’Onu fa sentire la sua voce un’altra volta. E questa volta in modo chiaro, a difesa della Procuratrice Generale della Repubblica, Luisa Ortega Díaz. L’organismo ha definito come “veramente preoccupante” l’invio a giudizio della Procuratrice, la proibizione di uscita dal paese, la congelazione dei suoi beni e, se non bastasse, l’annullamento della designazione al suo posto del vice Procuratore Rafael González.
Riguardo questa ultima mossa de Tsj, Colville ha segnalato come irregolare la decisione del Tsj del 27 di giugno secondo la quale non si è rispettata la nomina del vice Procuratore González, fatta dalla stessa Ortega Díaz. Il Tsj ha designato un magistrato “numero 2”, temporale, un procedimento che viola la legge venezuelana.
Il portavoce per l’Onu ha inoltre denunciato che alcune funzioni esclusive del ruolo della Procuratrice non possono essere assegnate ad altri funzionari, com’è invece è stato fatto. Funzioni che ora deve svolgere l’Ombudsman Tarek William Saab.
Colville ha denunciato che non è possibile che si segua il cammino dell’intimidazione dei funzionari della Procura. E in questa direzione si è pure mosso Diego Garcia-Sayan, che ha criticato l’intimidazione sofferta dalla Procuratrice. “Le decisioni adottate questa settimana dal Tsj, incidono negativamente sull’ indipendenza e le funzioni della Procuratrice e del Pubblico Ministero in Venezuela.”
Garcia -Sayan ha chiesto al Tsj di abbandonare ogni azione diretta a ridurre le funzioni legali e costituzionali che appartengono al Pubblico Ministero e alla Procura. “Qualsiasi indagine deve essere fatta in modo trasparente e sopra tutto seguendo la legge e rispettando il giusto processo.
Rupert Colville non ha dimenticato di riferirsi ai fatti violenti che continuano a sussistere nel paese dopo più di due mesi di proteste contro il governo. Il funzionario dell’Onu ha comunicato la preoccupazione riguardo la violazione dei diritti umani che si vive in Venezuela, ricordando la repressione senza misura delle forze dell’ordine, i morti e le detenzioni irregolari, persino gli attacchi alle abitazioni e palazzi dove si sospetta vivano attivisti opposti al governo.
Colville ha comunque ricordato che si deve protestare pacificamente per poter essere veramente ascoltati e ha chiesto alle due parti di rinunciare alla violenza e la persecuzione.

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