Pisapia lavora per l’unità della sinistra. Nodo nuovi gruppi

Intesa a sinistra, Pisapia leader per alternativa a Pd

ROMA. – Il day after dell’iniziativa di Giuliano Pisapia sabato a Roma è ancora da costruire, anche se una data sul calendario è già segnata: l’11 luglio a Roma i Gruppi parlamentari di Mdp incontreranno quelli formatisi nei Consigli Regionali, con l’obiettivo di diventare l’infrastruttura su cui far nascere i gruppi parlamentari unitari di quanti fanno capo a Pisapia e a “Insieme”.

E Pierluigi Bersani fornisce qualche elemento in più sulla leadership: “Ci siamo accordati per mettere in piedi dei modelli partecipativi, non saranno propriamente primarie. Se il meccanismo sarà tarato sul sistema proporzionale – ha aggiunto – questo sistema ha tanti difetti ma ha un vantaggio, non pretende il capo. Comunque la leadership è di Pisapia”.

Sul percorso da seguire per i nuovi gruppi, però, alcuni esponenti non di Mdp, come Bruno Tabacci, frenano chiedendo prima che ci sia una assemblea programmatica di Insieme e una di coordinamento nazionale e territoriale, per non finire solo – spiegano – per essere inglobati tra i bersaniani e dalemiani, come gli indipendenti di sinistra del Pci. In questo quadro Sinistra italiana si tira fuori, almeno per ora, dall’operazione.

E’ proprio SI a delimitare a sinistra il perimetro di “Insieme”: Nicola Fratoianni ha ribadito le proprie riserve, che saranno sciolte solo quando Pisapia dirà “con chiarezza” che è alternativo a tutto il Pd e non solo a Renzi, e quando organizzerà un incontro in cui tutte le forze in campo decideranno il programma. Il senso del ragionamento è che non devono avere voce in capitolo, come sabato sul palco di Roma, solo Bersani e gli ex Pd.

Questi ultimi stanno girando a tappeto l’Italia: non solo Roberto Speranza, ma anche Bersani e Massimo D’Alema, ora non più impegnato con la Feps a Bruxelles. Mdp si sta organizzando un po’ secondo il modello tradizionale del partito anche perché, come ama ripetere D’Alema, “se ti vuoi presentare alle elezioni serve qualcuno che raccolga le firme per le liste”.

Sul piano organizzativo le Officine delle idee di Pisapia, benché stiano attirando nuove persone, al momento sono piuttosto deboli. L’11 luglio i gruppi parlamentari di Mdp incontreranno quelli che si sono costituiti nei Consigli Regionali, in modo da spingere l’acceleratore sulla nascita di gruppi in tutti i Consigli comunali.

Certo che oltre agli ex Pd e agli ex Si di Arturo Scotto, tutti confluiti in Mdp, sabato in piazza c’erano parlamentari di altri partiti, come Bruno Tabacci e Mario Catania (Cd) o Franco Monaco, prodiano del Pd. Dunque, tra i frenatori dei nuovi gruppi “subito” c’è anche Bruno Tabacci, già assessore al bilancio di Pisapia a Milano, che chiede un percorso inverso: prima un coordinamento nazionale, una sorta di organismo provvisorio unitario, che promuova i coordinamenti territoriali, in vista di una Assemblea programmatica in Autunno.

A quel punto, a settembre-ottobre, potranno nascere anche i gruppi unitari alla Camera e al Senato, quando dovrebbe arrivare in Aula la legge elettorale, sulla quale – ricorda Tabacci – ci sono state posizioni diverse. Infatti quando il Pd propose il Mattarellum e il Rosatellum, se Pisapia era favorevole da Mdp arrivò disco rosso, contribuendo a far naufragare il maggioritario. Insomma il lavoro di mediazione di Pisapia è soltanto agli inizi.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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