Attacco al cuore della democrazia, i “colectivos” irrompono in Parlamento

CARACAS – Un attacco al cuore della democrazia. Se è vero che il Parlamento è il simbolo del governo del popolo allora lo è anche che l’assalto dei “colectivos”, branchi di motociclisti armati, all’emiciclo dell’Assemblea Nazionale è la dimostrazione di come il Paese sia ormai in balia della barbarie e in mano alla ferocia di criminali che agiscono indisturbati. Il bilancio della brutale aggressione è di vari feriti, tra questi Armando Armas, Leonardo Regnault, Luis Carlos Padilla, Nora Bracho e, in particolare, Américo de Grazia.
I “colectivos”, che con le loro azioni ricordano la brutalità delle camice nere – braccio armato del fascismo – o le “Sturmabteilung” – la guardia pretoriana del nazifascismo -, dopo un primo assedio al Parlamento, gridando slogan e insulti contro i deputati della maggioranza, hanno fatto irruzione nel Santuario della democrazia venezuelana esplodendo colpi di arma da fuoco e aggredendo deputati e impiegati del Parlamento.
Particolarmente grave sono apparse subito le condizioni del deputato Americo De Grazia che è stato portato d’emergenza ad una clinica privata mentre il resto dei deputati era ostaggio dei violenti.
Stando alle testimonianze raccolte dai mass-media e le denunce di alcuni deputati, pare che l’aggressione sia avvenuta senza che la Guardia Nazionale intervenisse per evitarlo. Il deputato Tomàs Guanipa, che ha mostrato alla stampa i resti dei bossoli raccolti nell’Aula, ha accusato la Guardia Nazionale, responsabile della sicurezza del Parlamento, di aver permesso l’ingresso dei gruppi violenti.
– Le pareti hanno tracce di sangue, l’infermeria è piena di feriti – ha affermato -. L’attacco è stato possibile perché la Guardia Nazionale, che ha la responsabilità di custodire il Parlamento, ha permesso l’ingresso dei violenti.
Il deputato ha assicurato che il governo vuole intimidire un paese che ha deciso di cambiare. Dal canto suo, il vice-presidente del Parlamento, Freddy Guevara ha assicurato che i deputati della maggioranza continueranno a difendere la Costituzione, la Repubblica e il Parlamento.
Presente durante la sfilata militare del 5 luglio, il capo dello Stato, Nicolàs Maduro, ha condannato la violenza e commentato:
– Mentre assistevamo a questa manifestazione civile-militare, sono accadute cose strane in Parlamento. Io condanno la violenza e non ne sarò mai complice. Ho ordinato una esaustiva indagine affinchè si faccia giustizia.
Il presidente Maduro, che ha sempre accusato l’Opposizione di essere responsabili del clima di violenza che vive il Paese, ha invitato i deputati aggrediti a condannare qualunque azione violenta.