Padoan: “L’economia va, soluzione banche darà la spinta”

ROMA. – La ripresa c’è e il Governo si è attivato per aprirle la strada, “togliendo impedimenti alla crescita come i problemi del sistema bancario”. A fare il punto sulla situazione è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Insomma dopo i salvataggi dei due istituti veneti, “ci siamo lasciati alle spalle il peggio”, dice.

Anche perché secondo l’Istat in questi ultimi tempi è stato proprio il Nord Est a trainare il Paese. L’ultimo aggiornamento dell’Istituto registra però delle battute d’arresto: “nel settore manifatturiero, negli investimenti e nell’occupazione”. Ma nonostante segnali di “rallentamento” per i prossimi mesi resta un “orientamento positivo”, anche grazie alla spinta che arriva dai consumi.

Di certo per il titolare di Via XX Settembre le soluzioni trovate sul fronte creditizio stanno producendo effetti “anche nel comportamento quotidiano delle banche”. Tutto ciò, aggiunge, per un’economia “bancocentrica” come quella italiana significa che “si sta voltando pagina”.

A confermare la tendenza ci sarebbe anche la ripresa della propensione al risparmio delle famiglie, ovvero della quota di reddito messa da parte. Il rialzo dei guadagni nei primi mesi di quest’anno, infatti, ha permesso sia di spendere di più che di mettere ‘fieno in cascina’.

Le cose stanno “migliorando per ragioni globali, perché l’economia globale ed europea va meglio”, riconosce Padoan dal palco dell’assemblea dell’Ania. In effetti i dati dell’Istat hanno messo in luce l’impulso dato all’economia dagli scambi con l’estero. Ma secondo il ministro ci sono ancora frutti da raccogliere: “penso che l’economia italiana vada meglio della media, anche se ancora non si vede”.

La nota mensile dell’Istituto di statistica mette in luce l’ottimismo delle imprese e delle famiglie, con la fiducia in recupero. E vede rosa anche per il mercato del lavoro: “a giugno le attese sull’occupazione per i prossimi mesi si mantengono nel complesso positive”, viene evidenziato, ammettendo però come a maggio non sia andata bene, soprattutto per i giovani e per gli uomini.

Al combinato disposto giovani e lavoro Padoan dà la “priorità” e, spiega, “non lo dico con frustrazione ma con fiducia, perché ci sono sintomi importanti che la possibilità di creare lavoro è forte”. La Cgil vede invece il bicchiere mezzo vuoto e invoca una spinta agli “investimenti”, come volano per il rilancio: “altro che incentivi e bonus”.