La politica italiana condanna l’aggressione al Parlamento

BRUXELLES – Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, ha condannato in un breve messaggio l’aggressione dei militanti chavisti contro i deputati all’interno del Parlamento. Tajani, nel suo account in Twitter, ha definito l’Assemblea Nazionale venezuelana “un simbolo della democrazia”, e ha aggiunto che “il Parlamento Europeo chiede elezioni subito”, unica via per risolvere la grave crisi politica nel paese.

Anche in Italia le forze politiche, ed esponenti del Parlamento, hanno espresso sorpresa e indignazione per l’irruzione violenta dei “colectivos” in Parlamento e solidarietà nei confronti dei deputati pestati a sangue dalle bande filogovernative che ricordano quelle che in Italia e in Germania hanno caratterizzato l’epoca grigia del fascismo e nazifascismo.

In una nota il Presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini ha espresso “la più viva solidarietà ai parlamentari venezuelani, aggrediti ieri da sostenitori del regime che hanno invaso la sede del Parlamento. Faccio un appello perché tutti condannino la deriva del governo di Maduro che sta assumendo veri e propri connotati dittatoriali. Le equidistanze non sono più possibili: è arrivata l’ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità”.

Dal canto suo, Fabrizio Cicchito, esponente dell’Ap ha affermato:

“Quello che sta avvenendo in Venezuela è di una gravità straordinaria. E’ evidente che da parte di Maduro c’è un attacco al Parlamento nel quadro di una operazione golpista che intende annullare con la violenza l’orientamento della larga maggioranza dei venezuelani”.

Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, ha scritto su Twitter,:

“Assalto al parlamento è gesto violento e pericoloso. Solidarietà ai colleghi del Venezuela. Chiederemo informativa a ministro Angelino Alfano. @Deputatipd”.

Dal canto loro, i governi di Colombia, Messico, Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay, Perù e Cile hanno condannato energicamente quello che l’ambasciatore britannico a Caracas, John Saville, ha definito “il grottesco attacco”di militanti chavisti contro il Parlamento venezuelano. Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay, membri fondatori del Mercosur in contrasto con il governo del presidente Maduro, hanno diffuso da Montevideo un comunicato congiunto nel quale si rimarca che “questi fatti, preceduti da un intervento di alte autorità del Potere Esecutivo, senza l’accordo delle autorità legislative, costituiscono una prevaricazione dell’Esecutivo su un altro potere dello Stato, inammissibile nel quadro delle istituzioni democratiche”.

Dal canto suo, il presidente colombiano e premio Nobel per la pace, Juan Manuel Santos, ha condannato l’assalto al Parlamento di Caracas e precisato che è necessaria “una soluzione negoziata e pacifica”.

Altro capo di Stato che ha espresso indignazione per quanto accaduto a Caracas è stato Pedro Pablo Kuczynski, presidente del Perú.

“La crisi umanitaria e politica in Venezuela – ha commentato – deve essere superata rispettando i diritti umani e le istituzioni democratiche”,

Una dichiarazione, invece, è stata diffusa dal ministero degli Esteri messicano. In essa si sostiene che “la polarizzazione in Venezuela non può continuare, e la violenza non può diventare un ricorso quotidiano”.

Il governo cileno, poi, ha associato l’attacco con la situazione della Procuratrice Generale, Luisa Ortega Diaz, a punto di essere rimossa dal suo incarico, ribadendo che è necessario “rispettare la sua autonomia ed indipendenza”.

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