Asse M5S-Lega contro il Decreto Legge antifascismo. E’ scontro con Pd

ROMA. – Nel pieno delle polemiche per la cosiddetta “spiaggia fascista” a Chioggia alla Camera è scontro tra Pd e M5S sul ddl contro l’apologia di fascismo e nazismo. Il testo, a prima firma del deputato Pd Emanuele Fiano, approda in Aula dopo aver incassato in commissione Affari Costituzionali il parere contrario del M5S, secondo cui il provvedimento danneggia la libertà di opinione. E, sullo stesso asse, si pone anche la Lega Nord. Ma è subito polemica.

“‘Liberticida’ era il fascismo non la legge sull’apologia di fascismo. Almeno la storia!” è il tweet con cui il segretario Pd Matteo Renzi attacca il M5S. Il testo introduce nel codice penale l’articolo 293-bis prevedendo la reclusione da sei mesi a due anni per chiunque propagandi immagini o contenuti del partito fascista o nazionalsocialista tedesco o delle loro ideologie.

Via, quindi, gadget e souvenir che rimandano al Ventennio e divieto del saluto romano. Mentre fare propaganda via web, secondo il testo, costituisce un’aggravante. Un testo che il M5S definisce “liberticida” rilevando come siano punite “anche condotte meramente elogiative, o estemporanee” laddove la Cassazione “ha confermato l’idoneità lesiva della condotta viene in rilievo solo in quanto realizzata nel corso di pubbliche riunioni o manifestazioni, non anche in un ambito privato”.

Ma il “no” del M5S scatena l’ennesima polemica con il Pd. “A non essere né di destra né di sinistra si finisce a difendere l’apologia del fascismo”, attacca il presidente del Pd Matteo Orfini trovando – cosa non usuale – sulla stessa linea d’onda Mdpe e Sinistra Italiana. A schierarsi con Grillo sono Fdi e Lega, con Matteo Salvini che non solo attacca il ddl Fiano ma chiede anche l’abolizione del provvedimento che, finora, ha regolato il tema, la legge Mancino.

“Le idee non si processano. C’è l’invasione e il Pd vuol mettere in galera chi vende accendini con la faccia di Mussolini, ridicolo”, sottolinea il leader leghista. Il M5S, invece, replica a muso duro a Renzi. “E’ una legge scritta con i piedi solo per andare sui giornali”, spiegano i deputati del Movimento laddove Paola Taverna attacca: “sono parole degne di Renzi, ma se va Berlusconi ci chiama comunisti, noi voliamo alto…”. FI, infine, mantiene una linea prudente anche se il capogruppo alla Camera Renato Brunetta si chiede: “Perché non introdurre una legge sull’apologia del comunismo?”.

(di Michele Esposito/ANSA)