Meno di tre metri in cella, risarcimento per due ex detenuti

(ANSA) – CAGLIARI, 13 LUG – Due ex detenuti, reclusi tra il 2007 e il 2008 nell’allora carcere cagliaritano di Buoncammino, riceveranno un risarcimento rispettivamente di 2.856 euro e 2.472, oltre agli interessi legali, per una “detenzione inumana”. Sono stati tenuti, infatti, in celle che non garantivano tre metri quadri per ogni detenuto, a causa del sovraffollamento della struttura penitenziaria. Lo ha deciso la giudice della seconda sezione civile del Tribunale di Cagliari, Maria Grazia Cabitza, che ha accolto, con due provvedimenti dal contenuto analogo, i ricorsi presentati dall’avvocato Giovanni Battista Gallus. Respinta l’eccezione di prescrizione sollevata dall’Avvocatura dello Stato, nelle due sentenze si sottolinea come “nella individuazione dello spazio minimo vitale il giudice debba accertare se esso sia tale da consentire ai detenuti la possibilità di muoversi normalmente nella cella, e come, pertanto, debba necessariamente essere esclusa dal computo la superficie occupata da strutture tendenzialmente fisse, tra cui l’armadio e il letto”. Sottraendo dunque questi ingombri, la giudice ha rilevato che “sulla base delle misure indicate dalla stessa amministrazione penitenziaria nella relazione in atti, risulta che nelle singole celle nelle quali il ricorrente ha espiato la pena detentiva lo spazio di movimento per ciascun detenuto era grandemente inferiore ai tre metri quadrati”. Uno spazio “così ridotto” costituisce, “secondo la costante interpretazione della Corte Europea dei diritti dell’uomo, una forte presunzione di trattamento degradante, compensabile unicamente con la eventuale brevità della permanenza in cella del detenuto durante la giornata, in considerazione, ad esempio, delle ore di aria e delle ore impiegate giornalmente in attività ricreative o lavorative”. Alla luce delle disposizioni di legge che prevedono per ogni giorno di detenzione inumana un risarcimento di 8 euro, è stato quantificato il danno subito.(ANSA).