Pisapia fa un passo lato, la tela di Prodi

Prodi
Romano Prodi
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Romano Prodi

ROMA. – Giuliano Pisapia fa un passo di lato sulla sua candidatura in Parlamento e anche a leader del nuovo partito di centrosinistra che, tra stop and go, si sta formando. “Ma il mio impegno continua ancora più forte”, garantisce l’ex sindaco che ha al suo fianco un aiuto d’eccezione: Romano Prodi.

Il fondatore dell’Ulivo è più che mai attivo per raggiungere l’obiettivo massimo del leader di Campo Progressista, l’unità di tutti, e negli ultimi giorni ha parlato non solo con Andrea Orlando ma anche con esponenti dell’area di Emiliano per convincerli che bisogna stare tutti uniti così da mettere davanti ad un aut aut Matteo Renzi, recalcitrante al ritorno del nuovo Ulivo.

L’estate passerà senza colpi di scena, sono convinti tutti. Andrea Orlando smentisce una nuova scissione nel Pd ma ribadisce di “voler lavorare per costruire un centrosinistra largo, civico”. Sarà il possibile doppio appuntamento, a novembre, delle elezioni regionali in Sicilia e forse anche in Lombardia a spingere i vari attori e comprimari a fare presto delle scelte.

Dopo il deludente risultato delle amministrative e nonostante la chiusura di Matteo Renzi di prendere in mano il dossier delle alleanze, Romano Prodi ha continuato a tessere la tela. Chi ha avuto modo di parlargli lo descrive perplesso dalle mosse del leader Pd e ieri allibito, se non preoccupato, dalle valutazioni, anche dure, fatte dall’ex premier nel suo libro nei confronti di Enrico Letta. Ricostruzione che poi ha ricevuto la smentita dell’ex capogruppo Roberto Speranza: “Ha detto che fu la minoranza Pd a far cadere Letta? A noi andava bene”.

Lo stato d’animo non ha però spinto il Professore a desistere sulla volontà di rimettere insieme il centrosinistra al netto dei veti incrociati e dei rapporti tesi tra il Pd e gli ex dem di Mdp. L’obiettivo, a maggior ragione ora che il centrodestra ha rialzato la testa, è evitare il ritorno di Fi e Lega al governo.

“Non possiamo stare fermi”, sarebbe la linea del fondatore dell’Ulivo, in totale sintonia con Giuliano Pisapia e Pier Luigi Bersani. E su questo avrebbe trovato la piena comprensione nel leader della minoranza, Andrea Orlando, che porta avanti nel Pd la necessità di dialogare con Pisapia “per aiutare tutti”. E’ chiaro che ad un certo punto arriverà il tempo delle scelte di campo.

Chi conosce Prodi immagina che ad un certo punto il Professore, incassati una serie di via libera, farà presente a Renzi che il centrosinistra è possibile mettendolo davanti ad un bivio: unirsi al progetto o andare avanti per la sua strada con il rischio di perdere pezzi importanti del Pd, lui compreso. E la scelta del leader Dem sarà determinante per le mosse del Partito Democratico sulla legge elettorale, per decidere se spingere verso un premio alla coalizione o restare sul premio alla lista anche se con il sistema proporzionale le scelte possono essere rinviate anche dopo le elezioni. Compresa la più difficile: quella del premier.

(di Cristina Ferrulli/ANSA)

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