Pechino, premio Nobel a Liu Xiaobo è una ‘blasfemia’

(ANSA) – PECHINO, 14 LUG – Il premio Nobel per la Pace è stato assegnato a Liu Xiaobo “contro i principi e in modo blasfemo rispetto al premio stesso”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang commentando in conferenza stampa la morte del dissidente e ricordando che il premio dovrebbe essere assegnato a chi promuove la pace. Geng ha rimarcato che Liu era stato condannato a 11 anni di carcere per sovversione. Pechino ha presentato protesta formale contro tutti quei paesi che “hanno espresso commenti inappropriati” sulla vicenda. Geng ha precisato che la misura è stata presa contro “Stati Uniti, Germania, l’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati e altri”. Il caso di Liu Xia, la moglie del dissidente, “sarà trattato in conformità con le leggi cinesi”, ha spiegato il portavoce ribadendo l’invito “a paesi terzi a non interferire nelle vicende interne della Cina” dopo che da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Francia e Taiwan è arrivato l’appello a liberare Liu Xia che si trova ai domiciliari.