Migranti, polemica su visti e Ong. Mattarella: “Basta morti”

(ANSA/AP Photo/Petros Giannakouris)
(ANSA/AP Photo/Petros Giannakouris)

ROMA. – Il tema “non è al nostro ordine del giorno. I numeri sono stati fatti dai giornali e mai nel governo italiano”. A spegnere gli entusiasmi sull’ipotesi di rilasciare 200mila visti temporanei ai migranti per lasciarli transitare in altri paesi europei ci pensa il titolare della Farnesina, Angelino Alfano, a Bruxelles per il Consiglio dei ministri degli Esteri Ue.

Era stato il Times a lanciare il sasso sulla base di un colloquio con il senatore Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani, che poi aveva ribadito di aver parlato della cosa con lo stesso ministro dell’Interno Marco Minniti. Ma anche dal Viminale fanno capire che quest’idea non è mai stata sul tavolo. Con i flussi attuali, produrrebbe l’effetto di far chiudere le frontiere ai paesi confinanti con strascichi sul piano diplomatico.

Del resto, la reazione di Vienna alla sola ipotesi di stampa, è stata chiara: in un caso del genere, ha dichiarato il ministro degli Esteri austriaco, Kurz, “proteggeremmo la frontiera del Brennero”. E il ministro dell’Interno Sobotka ha rincarato la dose bocciando come “inaccettabile” questa strada. Anche Bruxelles fa notare che il piano d’azione della Ue del 4 luglio per aiutare l’Italia con la crisi migratoria chiede di evitare questo strumento.

L’osservazione del leader della Lega, Matteo Salvini – “i visti temporanei a Bruxelles non li faranno mai” – coglie nel segno. La complessa partita per individuare una strategia sull’emergenza migranti interseca la necessità di evitare tragedie in mare, tema su cui è tornato con forza il Capo dello Stato Sergio Mattarella. “Il Mediterraneo – ha detto – da luogo di scambi cultura e commercio, di esperienze e di costumi, in questo periodo” è diventato “un luogo di sofferenze, di traffici disumani, spesso di morte. Occorre far prevalere e riaffermare in pieno il carattere di legame e di civiltà come il Mediterraneo è stato prevalentemente nei secoli”.

Proprio sui salvataggi in mare qualcosa cambierà con il nuovo codice di condotta per le Ong, che ha ormai il benestare della Ue. Le organizzazioni umanitarie saranno convocate a breve e dovranno decidere se sottoscrivere il protocollo, ma la loro prima reazione è negativa. Quel codice mette “molte vite a rischio”, soprattutto “vite di bambini”, sostiene l’Unicef in un comunicato diffuso a New York e Ginevra.

“Se fosse attuato ci sarebbero meno navi disponibili nell’area di ricerca e soccorso e questo potrebbe condannare le persone in pericolo nel Mediterraneo a una morte certa”, aggiunge Medici senza frontiera. Si profila quindi un braccio di ferro che apre un altro fronte in un quadro che ne vede aperti già molti altri, anche nei territori, dove gli amministratori locali devono fare i conti con l’accoglienza.

Polemiche nel Messinese, in particolare tra Castell’Umberto e Sinagra, dove in un ex albergo sono arrivati 50 migranti. Il sindaco di Castell’Umberto e alcuni cittadini continuano il presidio nella zona, secondo quanto riferisce il primo cittadino, Vincenzo Lionetto deciso ad andare avanti “fino all’incontro con il prefetto, giovedì”. Il sindaco di Sinagra, Nino Musca, però, smentisce: “Non c’è nessun presidio”.

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