Sesto San Giovanni: il nuovo sindaco blocca la costruzione della moschea

Moschea
Il progetto della moschea di Sesto San Giovanni
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Il progetto della moschea di Sesto San Giovanni

MILANO. – Aveva promesso che sarebbe stato una priorità del suo mandato da sindaco. Non è passato neppure un mese dal ballottaggio e la giunta di centrodestra del forzista Roberto Di Stefano, che ha strappato dopo 72 anni l’ex Stalingrado d’Italia al centrosinistra, ha avviato l’iter per mandare in archivio il progetto della moschea più grande d’Italia, o almeno del Nord.

“Un impegno preso con i sestesi – ha detto – che intendo portare definitivamente a termine nei primi cento giorni di governo della città”. Sulla moschea, una struttura di 2.500 metri quadrati fra minareto, spazi di preghiera, biblioteca, ristorante, giardino e parcheggio, si era giocata gran parte della campagna elettorale di primavera. Un progetto discusso, contestato, soprattutto quando l’ombra del fanatismo islamico era arrivato proprio a Sesto, dove una sera del dicembre scorso era stato ucciso Anis Mari, il terrorista di Berlino.

“Lo stop alla folle idea di costruire una maxi moschea – ha subito dichiarato Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda – è una vittoria politica per la Lega Nord, che si è sempre battuta contro questa assurdità, ed una vittoria del buon senso: fermato un pericoloso progetto, che sarebbe stato finanziato con i soldi delle Ong del Qatar”.

La Giunta comunale ha approvato una delibera con la quale si prende atto di una serie di inadempimenti da parte del Centro Culturale Islamico, che avrebbe dovuto procedere alla realizzazione della moschea, rispetto a impegni previsti nelle convenzioni del 2013 e del 2015.

“Mancanze gravi – ha spiegato il neosindaco Roberto Di Stefano – che hanno spinto la Giunta a dare mandato agli uffici competenti di intraprendere azioni per le contestazioni di rito e successiva risoluzione della convenzione”. “Abbiamo fatto un importante passaggio di un percorso – aggiunge – che porterà alla definitiva archiviazione del progetto”.

Le inadempienze riguarderebbero mancati pagamenti (250.000 euro quale contributo per le opere aggiuntive, 50.000 euro per la monetizzazione dei parcheggi; 20.000 euro a saldo del diritto di superficie) e il mancato completamento della procedura di avvenuta bonifica. Si contesta anche il mancato avvio della fase di realizzazione della struttura, il cui inizio lavori – in base al cronoprogramma – doveva avere corso a partire dal mese di settembre 2016.

La delibera fa seguito al provvedimento dei giorni scorsi con cui l’Amministrazione Comunale comunicava al Centro Culturale Islamico la decadenza dal titolo abilitativo alla costruzione della moschea. “Con il primo formale atto amministrativo di revoca del permesso edilizio viene, di fatto, fermata la costruzione dell’opera – spiega Antonio Lamiranda, assessore all’Urbanistica -. L’atto di indirizzo adottato dalla Giunta, a fronte delle gravi violazioni di legge e contrattuali riscontrate, porterà inevitabilmente alla definitiva risoluzione della convenzione stipulata per la realizzazione della moschea. E’ giusto ribadire che, per quanto riguarda la realizzazione di nuovi luoghi di culto, la nostra Amministrazione rispetterà gli indirizzi previsti dalla legge Regionale sulla pianificazione delle attrezzature per servizi religiosi”.

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