Presidente Maduro: “Attivato il Consiglio di Difesa Nazionale”

CARACAS – Il Consiglio di Difesa Nazionale è stato attivato. Lo ha informato, attraverso una serie di messaggi su Twitter, il presidente della Repubblica, Nicolas Maduro. Il capo dello Stato ha precisato che la decisione è stata presa per rispondere alla ”minaccia imperiale” rappresentata dalle dichiarazioni recenti di Donald Trump.

Il presidente Maduro ha assicurato che la risposta alle minacce del capo di Stato nordamericano ”sarà molto ferma nella sua difesa del patrimonio anticolonialista ed antimperialista della nostra patria”, e ha sottolineato che ”nessun governo straniero da ordini alla nostra patria”.

– Qui – ha detto – comandano solo i venezuelani’.

Il capo dello Stato ha inoltre fatto intenderè che non è sua intenzione sospendere l’elezione all’Assemblea Nazionale Costituente poiché, ha sostenuto, “una tale decisione non è più in mano del presidente ma dei venezuelani”.

L’altro giorno Trump aveva definito Maduro ”un pessimo leader, che sogna di diventare un dittatore”. E aveva richiamato l’attenzione sulla possibilità di ”decise misure economiche” contro il Venezuela.

Il Consiglio di Difesa comprende i responsabili di ognuno dei poteri dello Stato. In questa occasione, essendo stato dichiarato illegittimo dall’Alta Corte, il Parlamento non è stato chiamato a parteciparvi.

Il presidente Maduro aveva convocato il Consiglio di Difesa lo scorso 31 marzo. L’occasione fu determinata dalla decisione della Procuratrice Generale, Luisa Ortega Diaz, di respingere le sentenze 155, 156, 157 e 158 attraverso le quali l’Alta Corte, sospendeva i deputati dell’immunità parlamentare, si attribuiva i poteri del Legislativo e assegnava al presidente Maduro poteri quasi illimitati. Le sentenze furono ritirate, ma solo parzialmente. Da quella riunione in poi lo scontro fra Ortega Diaz e Maduro è stato sempre più duro.

Esperti in materia temono che il presidente della Repubblica, che ha chiesto ai venezuelani di stare attenti agli annunci del governo, potrebbe decidere di limitare alcune libertà civili prima del 30 luglio, data dell’elezione dell’Assemblea Nazionale Costituente. In particolare, si parla con insistenza delle libertà di associazione, di assemblee, di manifestazione e di informazione.

Lascia un commento