Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: “Basta contentini ai giovani, sono un detonatore”

Disoccupazione: una manifestazione di protesta di giovani con un manifesto "Giovani specializzati per essere disoccupati"
Disoccupazione giovanile

ROMA. – Altro che innalzamento dell’età pensionabile, il vero ‘detonatore’ sociale sono i giovani ed è a loro che va data l’assoluta priorità, partendo dal taglio del cuneo fiscale per i neoassunti e puntando sulle imprese, le uniche in grado di creare occupazione. E’ un’entrata a gamba tesa quella del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, nel dibattito estivo che prelude la messa a punto della legge di bilancio.

Illustrando i dati sull’economia del Mezzogiorno, in recupero dopo gli anni di crisi ma non abbastanza da spegnere l’emergenza occupazionale, il leader degli imprenditori è determinato. Basta contentini ai giovani, basta misure parziali se non addirittura “offensive”, come potrebbe essere quella sulle pensioni allo studio del Pd. Il problema della disoccupazione giovanile, arrivata a superare il 56% al Sud, con 1,8 milioni di Neet, richiede un’azione d’urto, in cui anche le vecchie generazioni devono dimostrare senso di responsabilità, iniziando a pensare al futuro dei loro figli e nipoti.

Boccia propone un “patto di inclusione” intergenerazionale, ma fa anche la lista delle richieste delle imprese. Innanzitutto il taglio del cuneo fiscale per 3 anni per tutti i nuovi assunti. Misura che, calcolano a viale dell’Astronomia, “costerebbe un terzo del progetto pensioni di cui abbiamo sentito parlare negli scorsi giorni”. Poi ci sono da prorogare, se non rendere strutturali, “gli strumenti selettivi” destinati alle imprese che finora hanno dimostrato di funzionare bene: iperammortamenti e credito di imposta per il Sud.

Insomma le risorse che ci sono vanno distribuite in modo oculato, notano gli industriali, e destinate a chi il lavoro lo crea, appunto – insiste Boccia – le imprese. “Vedo un clima da ricreazione: abbiamo svoltato, siamo usciti dall’emergenza… In realtà siamo ancora in una fase di transizione. Non ci sono tesoretti da dividere”.

Chiedendone la proroga, Confindustria mostra i dati positivi delle ultime agevolazioni. In quasi un anno, tra giugno 2016 e aprile 2017 le comunicazioni per il credito d’imposta sono state poco meno di 5.000, per 211 milioni richiesti. Dopo le modifiche introdotte dal dl Sud, nei soli due mesi tra aprile e giugno di quest’anno, le comunicazioni accolte sono state 4.700 per un totale di 870 milioni richiesti.

Allo stesso tempo, anche grazie ai super e iperammortamenti, le imprese attive sono state 8 mila in più, segno di una ritrovata “natalità”, le start up innovative sono aumentate del 29,1%, l’export è salito del 12,7% contro una media nazionale del 9,7%. Il settore macchinari infine ha registrato ricavi in crescita del 7,3% ed addetti in aumento del 2,7%. L’intervento di Boccia ha trovato una sponda anche nel sindacato.

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, condivide l’approccio. ”Boccia ha ragione. Occorre – afferma – un grande patto per favorire il lavoro dei giovani nel Sud. Questa è oggi tra le priorità della Cisl e di tutto il sindacato. Crescita economica, investimenti pubblici in infrastrutture, formazione, innovazione e ricerca, sicurezza del territorio devono arrivare insieme nel Mezzogiorno con scelte mirate e con un impegno responsabile di tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali”.

(di Mila Onder/ANSA)

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